Sono oltre 5 milioni in Italia, secondo gli ultimi dati della sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi di Covid registrati dall’inizio della pandemia e tra di loro si contano anche persone che avevano già ricevuto il vaccino. Per un’ampia fetta di popolazione era quindi sorto il dubbio sul quando fare la dose booster, così si è reso necessario il chiarimento del governo
Coloro che sono guariti dal coronavirus non saranno esentati dalla dose booster del vaccino. A chiarire i dubbi di chi, allo scadere dei 5 mesi dalla seconda iniezione o dalla diagnosi di infezione da Sars-Cov-2, si chiedeva se fosse opportuno prenotarsi per la terza somministrazione è una circolare del ministero della Salute con la quale si chiarisce che questa sarà disponibile anche per coloro che hanno già contratto il Covid. Nel documento si ribadisce anche il consiglio di vaccinarsi entro 12 mesi dalla guarigione per chi non si è mai vaccinato e di fare comunque la seconda dose se l’infezione è stata contratta entro i primi 14 giorni dalla prima somministrazione.
Sono oltre 5 milioni in Italia, secondo gli ultimi dati della sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi di Covid registrati dall’inizio della pandemia e tra di loro si contano anche persone che avevano già ricevuto il vaccino. Per un’ampia fetta di popolazione era quindi sorto il dubbio sul quando fare la dose booster. Questa la risposta della circolare ministeriale, firmata dal direttore generale della prevenzione del ministero Gianni Rezza: “Visto il parere del Comitato tecnico scientifico, nei soggetti vaccinati prima o dopo un’infezione è indicata la somministrazione di una dose di richiamo, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 5 mesi dall’ultimo evento, da intendersi come somministrazione dell’unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione”.
Ai fini del completamento del ciclo primario di vaccinazione, il ministero sottolinea che nei guariti che non sono stati vaccinati entro i 12 mesi dalla guarigione “è indicato procedere il prima possibile con un ciclo primario completo, ovvero due dosi di vaccino bidose o una dose di vaccino monodose”. Nei soggetti che contraggono un’infezione da Sars-CoV-2, entro il 14esimo giorno dalla prima dose di vaccino, “è indicato il completamento della schedula vaccinale con una seconda dose entro 6 mesi dalla documentata infezione”. Trascorso successivamente un intervallo minimo di almeno 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale è “quindi indicata la somministrazione di una dose di richiamo, ai dosaggi autorizzati”.