Il vino c’è, ma mancano le bottiglie in cui versarlo, le etichette con cui confezionarlo o i container con cui spedirlo. Questo è lo scenario di fronte al quale le aziende vitivinicole si trovano oggi. Se dopo la parentesi Covid la ripresa era stata migliore del previsto, addirittura arrivando a registrare record positivi ben oltre le aspettative, un mix di inflazione, carenza di materie prime e una forte domanda, stanno disegnando un nuovo futuro fatto di ritardi. Un problema che riguarda principalmente il settore di carta e cartone, legno e vetro. Tempistiche che ad oggi sono addirittura triplicate guardando in faccia la ripresa e sfidandola a stare al passo. “Ormai è da settembre che non riusciamo a caricare completamente in tempo – commenta Pierangelo Tommasi, del gruppo Tommasi Family Estates con base in Valpolicella – in Italia per esempio in situazioni normali ci mettiamo 2 massimo 3 giorni a evadere un ordine, mentre per l’estero si arriva a quattro settimane. Ad oggi al termine massimo spediamo quello che abbiamo pronto e poi inviamo il resto dell’ordine quando arriva il materiale in cantina”. E il problema non finisce qua. Perché poi la sfida successiva è quella di trovare un container o un autista con cui spedire. “Abbiamo notato che per l’Asia e il nord America mancano fisicamente i container e i ritardi dei carichi anche qua arrivano a oltre un mese”.

“I fornitori ci hanno già anticipato che a partire da gennaio i prezzi aumenteranno del 15% per quanto riguarda il vetro e del 30/40% per il cartone” racconta Claudio Farina dell’azienda vinicola Farina, con sede in Valpolicella. Un disagio che tutto sommato le aziende vivono da pochi mesi, e che più che altro le colpirà nel prossimo futuro. Vita più dura quella invece dei fornitori: “Ha cominciato tutto a ottobre dell’anno scorso. Prima si trattava di un breve ritocco del prezzo, poi da marzo è stata un’escalation senza fine. Addirittura ogni tre del mese ci arrivava l’incremento – racconta un fornitore di carta – siamo ora all’80% in più sul listino base. Senza contare i materiali extra come reggia e inchiostro. Prima l’ordine in cartiera arrivava in tre settimane, oggi devo aspettare tre mesi”. I fornitori centellinano la materia prima e consegnano poco, in questo modo il prezzo aumenta. Situazione simile anche per il vetro. “In primis dobbiamo pensare a soddisfare le esigenze dei nostri clienti storici – racconta il direttore commerciale di Verallia, tra i più grandi fornitori di vetro – ma ovviamente se la coperta è corta per cercare di soddisfare tutti si rischia sempre di non soddisfare qualcuno. Ma tutto questo avviene perché ad oggi l’industria sta facendo numeri pazzeschi”. E infatti se una cosa è certa, è che la domanda del consumatore ad oggi è davvero molto alta, in primis per gli spumanti. “Il successo del mondo delle bollicine è stato imprevisto, – dichiara un venditore di tappi – e infatti gli unici ritardi che abbiamo da segnalare sono quelli relativi ai tappi per gli spumanti arrivando anche a un ritardo di 40 giorni per evaderli”. Frescobaldi, tra le più rinomate e storiche aziende toscane, ha provato ad ovviare il problema facendo un po’ di magazzino anticipato, ma purtroppo lo spazio non è mai abbastanza quanto si deve fronteggiare una crisi che sembra avere ancora molta strada davanti.

Ora il dubbio di aziende e fornitori è capire quanto assorbire di quell’aumento dei prezzi, arrivato ai massimi storici, e quanto invece far pagare ai clienti. “Il problema ovviamente è che ci troviamo nel rush finale dell’anno e questi ritardi incidono anche sul fatturato finale” commenta Tommasi. E se c’è tra i venditori chi spera che questa domanda possa un giorno diminuire per poter tornare ai livelli di prima, Verallia guarda invece a un futuro fatto di investimenti, soprattutto in Italia, per riuscire ad aumentare ancora la produzione. Un futuro che al momento deve però fare i conti con aumento dei costi dell’elettricità, carenza delle materie prime, e un equilibrio tra domanda e offerta che nessuno tra aziende e fornitori stima possa tornare alla normalità entro il 2023.

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