Se attualmente il monitoraggio italiano - in attesa dei risultati della flash survey effettuata lunedì - non restituisce un quadro allarmante per la nuova variante, l'Agenzia europea per la prevenzione ed il controllo delle malattie avverte: "Siamo in una situazione molto grave con alti livelli di trasmissibilità, potrebbe andare di male in peggio". Nel Regno Unito 437 casi. Primi studi dal Sudafrica: "Più contagiosa, ma casi più lievi"
Undici casi di Omicron in Italia, con altri casi sospetti in attesa di conferma, e un quadro europeo già “molto grave” che, a causa della diffusione della nuova variante, unita al “periodo festivo” può “peggiorare” ulteriormente. Alle porte delle feste natalizie è questa la fotografia della situazione. I numeri, ancora limitati e non esaustivi, sono stati forniti dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro: “Attualmente in Italia ci sono 11 sequenze di variante Omicron, altre sono sospette, e colpiscono più regioni”, ovvero Calabria, Campania, Sardegna, Veneto e Bolzano. “Riguardano casi di persone che avevano transitato in Sudafrica o loro contatti stretti “, ha spiegato il numero uno dell’Iss.
Se attualmente il monitoraggio italiano – in attesa dei risultati della flash survey effettuata lunedì – non restituisce un quadro allarmante per la nuova variante, l’Agenzia europea per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) avverte su quanto sta avvenendo in Europa, ormai da mesi epicentro della nuova ripresa del contagio a livello mondiale: “Siamo in una situazione molto grave con alti livelli di trasmissibilità del Covid”, ha spiegato la direttrice Andrea Ammon avvertendo che “il prossimo periodo festivo, in cui i contatti tra gruppi di persone aumentano, può peggiorare le cose”. E con “l’espansione ulteriore che attendiamo dalla variante Omicron la situazione potrebbe passare veramente di male in peggio”. Motivo per cui “occorre prendere altre misure di prevenzione, in parallelo ad un’espansione della vaccinazione”.
Tra i paesi del Vecchio Continente che ad oggi hanno registrato il maggior numero di casi di Omicron c’è il Regno Unito, che ha aggiornato il conteggio con 101 nuove sequenze che portano il totale a 437. L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito spiegando che dei 101 nuovi casi, 72 sono stati confermati in Inghilterra, 28 in Scozia e uno in Galles. “Dalle prime indicazioni è emerso che la variante Omicron è più trasmissibile della Delta”, ha riferito il premier Boris Johnson. Tuttavia, ha detto un portavoce secondo quanto riporta Sky News, Johnson ha riferito ai ministri che è “troppo presto” per trarre delle conclusioni sulle caratteristiche della nuova variante. Intanto anche le autorità sanitarie delle isole Canarie hanno reso noto di aver diagnosticato il primo caso di contagio da Omicron conosciuto nell’arcipelago. Il paziente contagiato è un uomo “di mezza età”, vaccinato contro il Covid con ciclo completo, arrivato alle Canarie alcuni giorni fa dal Sudafrica. Intanto, sono in corso aggiornamenti su altri quattro casi positivi diagnosticati alle Canarie, aggiunge la nota del servizio sanitario regionale.
I primi studi preliminari del Sudafrica mostrerebbero come Omicron potrebbe essere più contagiosa ma meno grave. Serviranno, però, ancora alcune settimane per un pronunciamento definitivo. I ricercatori del Medical Research Council del Sudafrica hanno pubblicato una prima parziale sintesi rilevando “l’assenza di un aumento significativo dei decessi ospedalieri in relazione al drammatico aumento del tasso di casi per la provincia di Gauteng nel suo insieme”. Ciò potrebbe essere dovuto – avvertono però – “al consueto ritardo tra casi e decessi. La tendenza diventerà più chiara nelle prossime settimane”.
Alcuni scienziati, inoltre, affermano di aver individuato singoli casi di una versione “schermata” della variante Omicron, capace di sfuggire a un’identificazione immediata nel quadro dei test molecolari poiché indistinguibile da quella di altre varianti del virus già note. Lo riportano vari media britannici citando informazioni preliminari fra esperti riferiti ad altri paesi. I casi confermati di questa sorta di sotto variante – diversa geneticamente dal ceppo principale Omicron e dunque in grado sulla carta di produrre effetti non necessariamente analoghi su chi ne sia infettato – sarebbero al momento 7 in tutto nel mondo: segnalati negli ultimi giorni in base ai risultati di esami sul genoma umano in Sudafrica, Australia e Canada, ma non ancora in Europa. “Vi sono due ceppi di Omicron, BA.1 e BA.2 – ha commentato il professor Francois Balloux, direttore dell’Istituto di Genetica all’University College London – che appaiono alquanto differenti geneticamente. E che quindi possono comportarsi diversamente”.