L’accusa di mafia è caduta, altre due contestazioni sono state prescritte, mentre per un altro capo d’imputazione si dovrà celebrare un nuovo processo d’appello. Dopo la sentenza della corte di Cassazione è tornato in libertà Giovanni Nuvoletta, figlio di Lorenzo, boss della camorra noto per i suoi rapporti con i corleonesi di Totò Riina. Nuvoletta, oggi 52enne, era stato arrestato nel 2015 a Milano con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, reimpiego di capitali illeciti in relazione ad alcune attività nel settore della ristorazione e del commercio di prodotti caseari, trasferimento fraudolento di valori, detenzione di armi da guerra e traffico di sostanze stupefacenti.
In primo grado il Tribunale di Napoli Nord lo aveva condannato a 14 anni e a febbraio scorso la pena in Appello era stata aumentata a 16 anni con il riconoscimento dell’accusa di mafia. Il 3 dicembre scorso, dopo il ricorso presentato alla Suprema corte dall’avvocato Alessandro Diddi, la sesta sezione della Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna emessa dalla Corte di Appello di Napoli “perchè il fatto non sussiste” in relazione al capo di imputazione relativo all’associazione mafiosa, e per altri due capi “perché estinti per intervenuta prescrizione“. Per un quarto capo di accusa, relativo a presunti legami con il clan Polverino, i supremi giudici hanno disposto un nuovo processo d’Appello.
Alla luce della sentenza e in attesa che si celebri un nuovo giudizio davanti alla Corte d’Appello per un solo capo d’imputazione la procura generale presso la Corte di Appello di Napoli ha chiesto la scarcerazione. E stamattina Nuvoletta è stato liberato: gli ultimi sei anni li ha trascorsi ai domiciliari.