Dopo la manifestazione a Bruxelles, manifestazione in contemporanea a Milano e Roma contro la quotazione dell’acqua in Borsa. “L’acqua non può essere ridotta a merce, diciamo no alla quotazione in borsa – afferma Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista – c’è un referendum vinto dagli italiani che deve essere ancora attuato. E’ scandaloso che nel Pnrr si stanzino una marea di soldi, ma non per ripubblicizzare l’acqua, ma sostanzialmente per finanziare la privatizzazione del sistema idrico”. Maurizio Montalto, presidente del Movimento Blu si è scagliato contro le multinazionali francesi Veolia e Suez che stanno “assumendo il controllo dei servizi pubblici dell’Italia e dove la privatizzazione avanza i servizi per i cittadini non migliorano”. Montalto, invece, sottolinea l’esempio virtuoso di Napoli a favore del servizio pubblico del servizio idrico “con la dispersione che va riducendosi”.
Acerbo critica anche il silenzio dei media e Parlamento: “Tutti i temi scomodi, che riguardano il saccheggio capitalistico dei beni pubblici, vengono cancellati dal dibattito politico. Tema che non trova spazio in nessun programma televisivo”. La campagna internazionale ha già avuto negli scorsi giorni mobilitazioni a Bruxelles, Parigi, Montreal, Rosario e altre città di tutto il mondo. La petizione su Change.org ha raggiunto in pochi giorni 5omila firme di adesione.