Air Italy, protesta dei lavoratori al Mise contro il rischio licenziamento: “Azienda arrogante, ma governo è rimasto immobile. Ora ci tuteli”
Un centinaio di lavoratori di Air Italy, tra piloti, assistenti di volo, comandanti e personale di terra, sono tornati a protestare al Ministero dello Sviluppo economico contro il rischio imminente di perdere il lavoro, nel giorno in cui, terminata ormai la procedura di licenziamento collettivo già avviata, 1322 dipendenti potrebbero iniziare a ricevere le lettere da parte dell’azienda. Con il pericolo poi di restare anche senza cassa integrazione dal 31 dicembre, dato che a oggi manca l’istanza di Cigs da parte dei soci proprietari di Air Italy, Qatar Airways e Alisarda di Karim Aga Khan
Di fatto, le speranze sono nulle o quasi, almeno sul fronte dell’occupazione. Perché i licenziamenti sono già pronti per i lavoratori, impiegati tra Sardegna e Lombardia, seppur le lettere siano ancora ferme, dato che gli stessi soci hanno già deciso di mettere fine al futuro della compagnia aerea sardo-qatariota, archiviando la compagnia nata dalle ceneri di Meridiana.
Già
lo scorso 2 dicembre una delegazione aveva portato la protesta di fronte alla sede del Parlamento europeo di Bruxelles, per chiedere l’intervento delle istituzioni europee, poi anche davanti alla residenza del principe Aga Khan, a Aiglemont, vicino Parigi. “Bisogna prorogare la cassa integrazione anche nel 2022″, è la richiesta rilanciata anche oggi dai lavoratori della compagnia aerea, denunciando allo stesso tempo l’immobilismo dell’esecutivo. “La politica è arrivata tardi, dietro le nostre storie ci sono famiglie da portare avanti,
mutui da pagare, così non possiamo andare avanti.
L’azienda non vuole tornare indietro dai suoi propositi, ora ci aspettiamo che
il governo, che già in passato avrebbe dovuto vigilare, si attivi per prorogare almeno la cassa con un intervento ad hoc”, è l’appello dei lavoratori. “Ora serve l’immediata apertura di un tavolo interministeriale con il coinvolgimento in prima persona dei ministri interessati, Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini ed Andrea Orlando, colpevolmente assenti durante tutta la vertenza”, è la richiesta dei sindacati,