Vittorio Pavoni, primario all’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze, offre un quadro sconfortante dei ricoverati
Ci sono quelli che si pentono e quelli che, una volta ricoverati anche in gravi condizioni, aggrediscono verbalmente i medici come per esempio avvenuto all’ospedale di Bergamo. Ma oggi il Corriere della Sera racconta anche di pazienti, ricoverati ma non gravissimi, che a Firenze hanno cercato di tirare via la mascherina al personale sanitario o di strappare loro la tuta.
Vittorio Pavoni, primario all’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze, offre un quadro sconfortante dei ricoverati. Come il paziente che con il casco dell’ossigeno in test, guarda l’infermiera che si avvicina con una siringa per un’iniezione e le chiede: Non mi darà mica il vaccino? Non ci provi neanche”. I medici e gli infermieri sono costretti ad affrontare l’ignoranza, a volte l’ostinazione e anche di chi rifiuta di essere intubati per poi chiedere qualsiasi cura pur di star meglio.
“Da medico resto stupefatto. Rifiuti un vaccino che permette al tuo corpo di produrre anticorpi per conto suo, ma accetti, anzi pretendi, anticorpi artificiali o fatti da un’altra persona? Che senso ha? E i malati arrivano in ospedale – racconta il primario – dopo aver tentato cure inutili, a volte persino dannose, con antiparassitari, vitamine, omeopatia”. Le famose cure domiciliari spacciate per terapie efficaci che in alcuni casi hanno portato anche alla morte perché una volta contratto il Covid può non lasciare nessun scampo.
Chi occupa i letti della terapia intensiva sono “sono tutti pazienti non vaccinati. È ormai una costante da molto tempo: degli ultimi 170 pazienti in questa rianimazione, il 90% non era vaccinato. E i pochi vaccinati erano per lo più persone che avevano fatto il monodose dose di Johnson & Johnson, spesso già affetti da malattie del sangue o del sistema linfatico. Ovvero persone che non avevano avuto una risposta immunitaria di rilievo dal vaccino”.
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