C’era anche Nunzia Alessandra Schilirò, ormai conosciuta vice-questora di Roma, al convegno dei no green pass che si è tenuto a Torino mercoledì 8 dicembre. Una “maratona” di quasi 10 ore per lanciare la commissione du.pre, dubbio e precauzione, che ha, si legge, “l’obiettivo di tutelare la libertà e i diritti”. Tra gli “sponsor” del convegno anche i filosofi Massimo Cacciari, che però non si è presentato, e Giorgio Agamben, il giurista Ugo Mattei e il massmediologo Carlo Freccero.

Proprio la vice-questora, più volte al comando delle proteste contro il green pass, ha detto la sua sul periodo “allarmante e preoccupante” che stiamo vivendo paragonandolo al periodo “dell’Impero Romano“. “Ci stiamo avvicinando a quel periodo quando la maggioranza scelse di mettere a morte Gesù e di salvare Barabba – ha spiegato – È stato condannato a morire sulla croce perché ha avuto il coraggio di manifestare il proprio pensiero. Cioè l’accusa più grande che è stata mossa a Gesù fu quella di essersi autoproclamato re dei Giudei e quindi ancora una volta la manifestazione del proprio pensiero viene condannata a morte”.

Quindi Schilirò si sofferma sul suo caso, sostenendo di non avere più la libertà di parlare: “Io non posso partecipare quasi più a nessuna trasmissione perché non mi vogliono per le cose che dico – si dispiace – Ma anche quando vengo invitata, vengo interrotta in continuazione e il mio microfono viene chiuso”.

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