Cultura

Più Libri più Liberi, i dati sui libri confermano il dominio Amazon. Ma è interessante capire chi sono i lettori

Amazon si conferma regina dell’online, le donne leggono di più anche da bambine, i fumetti sono una lettura prevalentemente maschile. Queste in estrema sintesi le tendenze emerse dai dati presentati da AIE-Associazione Italiana Editori a Più Libri più Liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria di Roma.

Iniziamo con l’e-commerce: ha fatto passi da gigante durante il lockdown ed ha continuato a progredire anche dopo. E non ne hanno tratto beneficio solo i grandi store. Se analizziamo i dati raccolti da Pepe Research e rielaborati dall’ufficio studi dell’AIE, vediamo che negli ultimi 12 mesi il 39% dei lettori ha acquistato da Amazon, il 7% da Ibs.it/laFeltrinelli, il 5% in altre librerie online, il 4% direttamente sui siti delle case editrici.

Quest’ultimo dato merita un’ulteriore riflessione: la crescita degli acquisti sui siti delle case editrici, pur su percentuali ancora piccole, è costante rispetto all’1% di marzo 2020, il 2% di maggio 2020, il 3% di ottobre 2020. Probabilmente questo fenomeno si spiega con la maggiore familiarità che gli italiani hanno acquisito nei mesi di pandemia rispetto all’e-commerce: sono 2,7 milioni le persone che hanno iniziato ad acquistare in rete e che prima non lo facevano, pari all’11% dei lettori. Oggi il 55% dei lettori ha comperato almeno una volta online negli ultimi dodici mesi. Al contrario, non hanno riscosso lo stesso successo le consegne a domicilio da parte delle librerie: dopo aver toccato un picco del 10% a maggio 2020 durante il lockdown, sono diminuite fino al 3% di settembre 2021.

Come e cosa leggono i bambini lo racconta la ricerca dell’AIE in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura-CEPELL. Sono 5,9 milioni i giovani lettori in Italia (0-14 anni), vale a dire il 77% del totale e ognuno legge in modi molto diversi: il 72% legge libri a stampa (anche illustrati), il 10% e-book, il 2% audiolibri fisici, il 3% audiolibri su piattaforme, il 18% utilizza app educative e narrative, il 34% (nella fascia 0-4 anni) libri tattili.

Dietro questi numeri, però, si cela un andamento per età estremamente variabile: tra 0-3 anni i lettori sono il 77%, salgono al 93% nella fascia 4-6 anni per calare all’84% nella fascia 7-9 anni. Tra i 10 e i 14 anni scendono ancora verso il 65%, una discesa che continuerà poi per toccare il 51% nella fascia 15-17 anni che non è però oggetto di questa ricerca.

La media del 77% nasconde differenze anche nel genere: sono lettrici l’80% delle bambine contro il 75% dei bambini. Per quanto riguarda l’intensità di lettura, poco meno della metà (42%) legge tra 1 e tre libri l’anno, il 30% tra 4 e 6 libri, il 20% tra 7 e 11 libri, l’8% 12 o più libri. La stragrande maggioranza, il 69% legge solo libri a stampa o libri tattili mentre ben il 20% legge o ascolta anche in lingua straniera. Il 37%, inoltre, sceglie da sé cosa leggere.

Infine, sono quasi 9 milioni i lettori di fumetti in Italia. Soprattutto giovani, più maschi che femmine, gli amanti dei fumetti sono più in generale amanti della lettura anche in altre forme. È quanto emerge dalla ricerca “Chi è il lettore di fumetti in Italia?”, realizzata dall’Associazione Italiana Editori in collaborazione con ALDUS UP ed Eudicom (entrambi finanziati dalla Commissione Europea attraverso il programma Europa Creativa) e Lucca Comics&Games.

I livelli di lettura sono molto alti: la media dei fumetti letti ogni anno è di 17,5 (a stampa nuovi e usati e e-book) e ben il 64% della platea ne legge più di 7. Il digitale e l’usato giocano un ruolo molto forte: si affida anche agli e-book il 31% dei lettori di fumetti, e anche all’usato il 42%. Inoltre, chi legge i fumetti nell’83% dei casi legge anche narrativa, saggistica e altri generi (contro una media nazionale del 52%), legge e-book (48% contro media del 23%), ascolta audiolibri (27% contro 11%).

Insomma, da qualsiasi parte si analizzi, è evidente che l’e-book ha conquistato tutti i generi e tutta la platea dei lettori e che questo ha indubbiamente contribuito alla crescita dell’editoria.