Heinrich Sebastian Oberleiter aveva fatto domanda di grazia tramite le figlie a Mattarella per motivi di salute nel 2018, dopo che il predecessore Giorgio Napolitano aveva respinto l'istanza. "Nell’adottare il provvedimento - fa sapere il Quirinale - il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del fatto che i suoi atti criminosi non hanno provocato decessi, del ravvedimento del condannato che ha espresso ripudio della violenza e forte rammarico per le vittime"
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha adottato sette provvedimenti di clemenza individuale. Lo rende noto l’ufficio stampa del Quirinale, specificando che il capo dello Stato ha firmato – ai sensi di quanto previsto dall’articolo 87 della Costituzione – sette decreti di grazia a cui la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha espresso parere favorevole. Tra i beneficiari il più importante è Heinrich Sebastian Oberleiter, ottantenne condannato a due ergastoli per attentati terroristici compiuti in Alto Adige tra il 1966 e il 1967. Oberleiter aveva fatto domanda di grazia tramite le figlie a Mattarella per motivi di salute nel 2018, dopo che il predecessore Giorgio Napolitano aveva respinto l’istanza. “Nell’adottare il provvedimento – si legge nel comunicato – il Presidente della Repubblica ha tenuto conto del fatto che i suoi atti criminosi non hanno provocato decessi, del ravvedimento del condannato che ha espresso ripudio della violenza e forte rammarico per le vittime di tutti gli attentati di quel periodo e per il dolore arrecato alle loro famiglie, della sua età, del parere favorevole del Procuratore generale competente e del perdono concesso dalle due persone offese che è stato possibile interpellare nel corso dell’istruttoria, nonché della condizione di generale concordia da tanto tempo raggiunta a distanza da quella stagione”.
Tra gli altri beneficiari, si segnalano due casi in cui – per effetto della grazia – agli interessati rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza di concedere l’affidamento in prova al servizio sociale. Il primo è quello di Michele Strano, nato nel 1968, condannato a sei anni, due mesi e venti giorni di reclusione per il delitto di omicidio volontario commesso nel 2012 nel corso di una rapina ai suoi danni nella quale era rimasto ucciso anche suo fratello. Nel concedere la grazia di un anno di reclusione il Capo dello Stato ha tenuto conto del parere favorevole formulato dal competente Procuratore generale, e del percorso di riconciliazione avvenuto tra i familiari delle due vittime. Il secondo è quello di Carlo Garrone, nato nel 1941, condannato a quattordici anni di reclusione per l’omicidio della sorella, commesso in un contesto di grave disagio, nel 2014. Nell’adottare l’atto di clemenza (riduzione di un anno e tre mesi di reclusione) il Presidente della Repubblica ha tenuto conto dell’età e delle condizioni di salute del condannato.
A Francesco Domino, nato nel 1972 – condannato alla pena di anni tre e nove mesi di reclusione per fatti di bancarotta fraudolenta commessi nel 2011 – è stato concesso uno sconto di pena di dieci mesi. Mattarella ha tenuto conto del fatto che l’interessato vive e lavora in Belgio dove ha richiesto che venga eseguita la pena: per effetto del provvedimento di clemenza, la pena scende al di sotto del limite che secondo la legge belga consente l’espiazione in regime non detentivo, limite più restrittivo di quello vigente in Italia. A Giuseppe Minisgallo, condannato per delitti associativi, è stata concessa la grazia in relazione alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. A Bruno Cosimo, condannato per guida in stato di ebbrezza per fatti commessi nel 2009 e residente in Francia, al quale è stata concessa la grazia di tre mesi di arresto. A Cristina Langella, infine, è stata concessa la grazia della pena di 450 euro di ammenda riportata per il reato di rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale.