“A ‘Dimartedì’ mi sono arrabbiato tanto perché per colpa dei no vax un mio amico domenica è finito intubato in terapia intensiva. E lo dico con dolore: da sei mesi ho tentato di convincerlo a vaccinarsi, ma non ci sono riuscito. E la colpa è di questi soggetti che dicono baggianate e cose fuori dalla grazie di Dio, facendo leva sulle paure di molti che giustamente sono preoccupati“. È il lungo sfogo del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che, ospite de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, spiega le ragioni per le quali è esploso nella trasmissione condotta da Giovanni Floris.
“Con le persone dubbiose e preoccupate bisogna parlarci – continua Sileri – e poi si riesce magari a convincerle. Però se poi sentono uno che si dichiara professore universitario e dice delle baggianate parlando di complotti delle case farmaceutiche, la persona indifesa e impaurita, che non ha la conoscenza medico-sanitaria adeguata o che magari è sola, si impaurisce di più. Questo non va fatto. E questa operazione purtroppo fa leva sulla fragilità di alcuni soggetti, che si allontanano ancora di più dalla vaccinazione e poi rischiano di morire. Ci sono i no vax, che dicono cose fuori dalla grazie di Dio, e tantissime altre persone, che non possiamo definire no vax. È il caso del mio amico finito intubato: non è no vax, è una persona impaurita su cui hanno fatto leva questi idioti”.
E puntualizza: ” In queste rete fatta di maglie costituita da pazzi che dicono scempiaggini, affermazioni folli e pazzie rimangono intrappolate persone fragili che restano nel dubbio e temporeggiano. Ma purtroppo rimangono nel dubbio così a lungo che nel frattempo si beccano la quarta ondata e poi rischiano di morire. In questa rete ci è caduto un mio amico, che non si è fidato di sufficientemente quello che gli diceva il sottoscritto, perché sulla rete questi professoroni, che non sanno di che cosa parlano, lo hanno portato a maturare convinzioni più scettiche nei confronti del vaccino”.
Il sottosegretario concorda poi con le parole di Enrico Mentana, che ha invitato a non dare visibilità mediatica ai no vax: “In Italia fu fatto un sondaggio circa 2 anni fa e il 14% degli italiani negava l’olocausto. Allora che facciamo? Diamo voce a queste persone in tv? Io sono d’accordo a dare voce anche ai no vax, ma in maniera proporzionata. Io preferirei che venisse invitata in tv una persona dubbiosa sul vaccino messa a confronto con uno scienziato che può dare delle risposte alle sue perplessità. Se viene chiamato il no vax puro, il complottista del microchip non è rappresentativo del 15% della popolazione non vaccinata“.