Le persone di più di 50 anni che hanno ricevuto una terza dose di vaccino a Rna messaggero Pfizer Biontech hanno il 90% di possibilità in meno di morire a causa Covid, rispetto a chi ne ha ricevute solo due. Arriva da Israele, tra i i primi paesi al mondo ad avviare la campagna per la terza dose di vaccino la scorsa estate, l’ultimo studio sulla utilità del booster. La ricerca è stata condotta condotta prima dell’insorgere della variante Omicron e pubblicata sul prestigioso New England Journal of Medicine.
Lo studio realizzato con i fati dei Clalit Health Services e durato 54 giorni (da 6 agosto ovvero 7 giorni dopo l’approvazione del richiamo al 29 settembre 2021, ndr) riguarda 843.208 persone, di cui 758.118 (90%) hanno ricevuto la terza dose durante il periodo osservato dai ricercatori. In questo gruppo vi sono stati 65 decessi per la malattia innescata da Sars Cov 2, pari a 0,16 casi su 100mila per giorno. Nel gruppo di chi aveva ricevuto solo due dosi almeno cinque mesi prima vi sono stati 137 decessi, ovvero 2,98 su 100mila al giorno.
Le quattro mutue che operano in Israele hanno un sistema digitalizzato con tutti i dati dei pazienti, caratteristica che facilita gli studi sull’efficacia del vaccino. Le statistiche dello studio sulla terza dose hanno tenuto conto dei fattori sociodemografici e della presenza di altre condizioni mediche. Lo studio dimostra “inequivocabilmente che la dose booster è significativamente associata con la riduzione del rischio di mortalità dal coronavirus, compreso dalla variante Delta”, ha detto Doron Netzer, coautore della ricerca al Times of Israele.
Prima di agosto 2021 Israele aveva la più alta incidenza di Covid-19 in tutto il mondo. Il 30 luglio 2021, il ministero della Salute israeliano ha approvato l’uso di una terza dose Pfizer Biontech. Il richiamo era inizialmente indicato per l’uso in persone di età pari o superiore a 60 anni che avevano ricevuto una seconda dose almeno 5 mesi prima. Due settimane dopo, l’età di ammissibilità è stata abbassata a 50 anni. Questa approvazione normativa locale è stata effettuata nonostante la mancanza di solide prove di efficacia e l’assenza di approvazione normativa da parte della Food and Drug Administration (Fda) e dell’Agenzia europea per il farmaco (Ema).
“È in corso un dibattito globale sull’approvazione dei booster del vaccino contro il Covid-19 – scrivono i ricercatori -. I dati sull’efficacia del richiamo nel ridurre la mortalità dovuta al Covid 19 non sono ancora disponibili in tutte le fasce di età. Pertanto, il nostro obiettivo era valutare l’eventuale diminuzione della mortalità associata all’uso del richiamo”. Intanto moltissimi paesi hanno approvato la terza dose di vaccino su tutta la popolazione con più di 18 anni, Italia compresa.