L’inchiesta della procura di Foggia sul caporalato consente a Matteo Salvini di tornare ad attaccare Luciana Lamorgese. Il motivo? Tra i 16 indagati nell’inchiesta c’è anche Rosalba Bisceglia, moglie di Michele Di Bari, prefetto e capo del Dipartimento per l’immigrazione del ministero dell’Interno. Almeno fino a questa mattina, visto che Di Bari ha rassegnato le dimissioni subito dopo la diffusione della notizia dell’indagine sulla moglie. “Chiediamo che il ministro dell’Interno riferisca immediatamente in Parlamento”, ha attaccato il leader dell Lega, rivolgendosi a chi ha preso il suo posto al Viminale. “Al di là della vicenda giudiziaria che non mi permetto di giudicare, i dati sull’immigrazione – visto che stiamo parlando del Capo dipartimento per l’immigrazione – dicono che in due anni ci sono stati più di 100mila sbarchi, quest’anno più che raddoppiati rispetto all’anno scorso”, dice Salvini a margine di una iniziativa del Carroccio al Gattile del Verano.
Solo che a nominare Di Bari al vertice del dipartimento Immigrazione non era stata Lamorgese – che l’ha solo confermato – ma chi l’aveva preceduta al vertice del ministero dell’Interno: cioè proprio Salvini che oggi la attacca per quella scelta. Sessantadue anni, originario di Mattinata, nel Gargano, Di Bari è infatti a capo del Dipartimento immigrazione dal maggio del 2019, scelto dal leader del Carroccio che all’epoca era alla guida del Viminale. Laureato in giurisprudenza, Di Bari ha vinto il concorso per la carriera prefettizia a 31 anni, nel 1990: promosso viceprefetto nel 2001, è stato capo di gabinetto e poi viceprefetto vicario alla prefettura di Foggia, ricoprendo vari incarichi di commissario governativo. Nel 2010 è stato nominato prefetto: prima di approdare al ministero, gli incarichi a Vibo Valentia (dal 2012 al 2013), Modena (dal 2013 al 2016) e Reggio Calabria (fino al 2019). Proprio durante l’incarico in Calabria aveva ordinato le prime ispezioni al sistema Sprar di Riace, gestito dall’ex sindaco Mimmo Lucano. Oggi le dimissioni, subito accettate da Lamorgese, dopo il coinvolgimento della moglie nell’indagine sul caporalato a Foggia. Inchiesta che non lo vede indagato. “In relazione alle notizie di stampa, desidero precisare che sono dispiaciuto moltissimo per mia moglie che ha sempre assunto comportamenti improntati al rispetto della legalità. Mia moglie, insieme a me, nutre completa fiducia nella magistratura ed è certa della sua totale estraneità ai fatti contestati”, ha fatto sapere Di Bari alle agenzie di stampa.
Politica
Caporalato, Salvini attacca Lamorgese: “Riferisca sul caso del capo del Dipartimento immigrazione”. Ma lo aveva nominato lui
Tra i 16 indagati nell'inchiesta della procura di Foggia c'è anche Rosalba Bisceglia, moglie di Michele Di Bari, prefetto e capo del Dipartimento per l’immigrazione del ministero dell’Interno. Il leader della Lega attacca la ministra dell'Interno: ma a nominare Di Bari, nel maggio del 2019, era stato lui stesso
L’inchiesta della procura di Foggia sul caporalato consente a Matteo Salvini di tornare ad attaccare Luciana Lamorgese. Il motivo? Tra i 16 indagati nell’inchiesta c’è anche Rosalba Bisceglia, moglie di Michele Di Bari, prefetto e capo del Dipartimento per l’immigrazione del ministero dell’Interno. Almeno fino a questa mattina, visto che Di Bari ha rassegnato le dimissioni subito dopo la diffusione della notizia dell’indagine sulla moglie. “Chiediamo che il ministro dell’Interno riferisca immediatamente in Parlamento”, ha attaccato il leader dell Lega, rivolgendosi a chi ha preso il suo posto al Viminale. “Al di là della vicenda giudiziaria che non mi permetto di giudicare, i dati sull’immigrazione – visto che stiamo parlando del Capo dipartimento per l’immigrazione – dicono che in due anni ci sono stati più di 100mila sbarchi, quest’anno più che raddoppiati rispetto all’anno scorso”, dice Salvini a margine di una iniziativa del Carroccio al Gattile del Verano.
Solo che a nominare Di Bari al vertice del dipartimento Immigrazione non era stata Lamorgese – che l’ha solo confermato – ma chi l’aveva preceduta al vertice del ministero dell’Interno: cioè proprio Salvini che oggi la attacca per quella scelta. Sessantadue anni, originario di Mattinata, nel Gargano, Di Bari è infatti a capo del Dipartimento immigrazione dal maggio del 2019, scelto dal leader del Carroccio che all’epoca era alla guida del Viminale. Laureato in giurisprudenza, Di Bari ha vinto il concorso per la carriera prefettizia a 31 anni, nel 1990: promosso viceprefetto nel 2001, è stato capo di gabinetto e poi viceprefetto vicario alla prefettura di Foggia, ricoprendo vari incarichi di commissario governativo. Nel 2010 è stato nominato prefetto: prima di approdare al ministero, gli incarichi a Vibo Valentia (dal 2012 al 2013), Modena (dal 2013 al 2016) e Reggio Calabria (fino al 2019). Proprio durante l’incarico in Calabria aveva ordinato le prime ispezioni al sistema Sprar di Riace, gestito dall’ex sindaco Mimmo Lucano. Oggi le dimissioni, subito accettate da Lamorgese, dopo il coinvolgimento della moglie nell’indagine sul caporalato a Foggia. Inchiesta che non lo vede indagato. “In relazione alle notizie di stampa, desidero precisare che sono dispiaciuto moltissimo per mia moglie che ha sempre assunto comportamenti improntati al rispetto della legalità. Mia moglie, insieme a me, nutre completa fiducia nella magistratura ed è certa della sua totale estraneità ai fatti contestati”, ha fatto sapere Di Bari alle agenzie di stampa.
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.