"Ho fatto questo intervento a Londra proprio perché c’è la possibilità di poter far conoscere a questi bambini il proprio padre. Quando lui avrà quindici anni per legge conoscerà, se vorrà, il suo papà. Al momento non è intenzionato...", l'intervista di Walter Veltroni a Carmen Consoli sul Corriere della Sera
Una lunga intervista, quella fatta da Walter Veltroni a Carmen Consoli per il Corriere della Sera. Un’intervista intima. Carmen bambina, che riceve un disco di Elvis dal papà e se ne innamora al punto da volerlo vedere live: “Papà fu costretto a dare a quella bambina immersa nei sogni e invaghita di Elvis la brutta notizia: ‘Sai Carmen, purtroppo lui è volato in cielo’. Quando seppi questa notizia piansi per due giorni, a dirotto“, racconta la cantautrice. Il ricordo, forte, del padre, “musicista e studioso di musica”. Nel suo ultimo disco, nota Veltroni, compare per due volte l’espressione ‘sta succedendo’: “Io amo moltissimo il verbo succedere che, visto come sostantivo, diventa il successo, ma visto come participio passato indica ciò che è già accaduto. Se mi si chiede: ti piace il successo? Certo, ma è già una cosa che fa parte del passato. Mi sforzo di guardare avanti, a ciò che sta per succedere. Spesso chiudo gli occhi e penso che, malgrado le avversità che ci stiamo ritrovando a vivere, sento nel mio cuore che qualcosa di veramente speciale stia per succedere. Ecco perché mi affascina il “sta succedendo”. C’è un’imminenza dell’avvenire che dipende dalla consapevolezza del passato, cioè di ciò che è già accaduto”. Il passato e il futuro, il figlio di Carmen, Carlo Giuseppe: “Oggi ha otto anni, ha una bella testa, è molto portato per la matematica. Adesso è arrivato anche a capire il meccanismo delle radici quadrate. Non perché sia un genio, solo perché è appassionato e curioso. Suona il pianoforte e la batteria, compone le sue prime canzoni, esprime i suoi sentimenti. È arrivato in me e ha cambiato totalmente la mia visione sul mondo. Uno parla di aspettative che vengono costantemente deluse, disattese. Invece mio figlio è stato più delle aspettative, più del desiderio che io nutrivo; ha proprio cambiato la lettura che io ho del mondo, di tutto quello che vedo, di tutto quello che vivo”. Consoli racconta di aver deciso di far sapere a suo figlio chi è il papà: “Ho fatto questo intervento a Londra proprio perché c’è la possibilità di poter far conoscere a questi bambini il proprio padre. Quando lui avrà quindici anni per legge conoscerà, se vorrà, il suo papà. Al momento non è intenzionato…”. La cantautrice racconta di aver potuto scegliere il papà del suo bambino: “Ho avuto una lista innanzitutto di donatori compatibili. Io sono zero negativo per cui è molto complicata la combinazione anche dal punto di vista biologico. C’erano delle caratteristiche nella sua scheda: gli piace la musica, ha un diploma in pianoforte, ama Bach, Mozart e Beethoven. Lui è medico, studia la filosofia, non è religioso ma ama la filosofia orientale. E anche l’arte contemporanea. Una cosa importantissima è che ama la buona cucina, ha il palato fine. Insomma c’erano tre componenti favorevoli: Bach, la buona cucina, l’intreccio di scienza e musica. D’altra parte è il tipo di persona che forse avrei voluto incontrare, nella vita”. Un racconto intimo che diventa di grande utilità e conforto per chi decidesse di seguire lo stesso percorso. Carmen vorrebbe incontrarlo, il padre di Carlo Giuseppe: “Se lui dovesse essere disponibile, la cosa si potrebbe fare. Quindi adesso solleciterei. Sì io sono molto curiosa”.