Antonio Di Fazio è interrogato dalla procura di Milano. L’imprenditore nel settore farmaceutico è in carcere a San Vittore da oltre sei mesi per violenza sessuale nei confronti di una 21enne, che ha denunciato di essere stata anche narcotizzata con benzodiazepine. Il 29 novembre scorso al manager è stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare, con la stessa accusa da parte di altre cinque donne, tra cui l’ex moglie. Quest’ultima ha riferito anche di un tentato È la prima volta che l’imprenditore sceglie di parlare coi pm. Difeso dall’avvocato Mauro Carelli, era già stato interrogato il primo dicembre dal giudice per le indagini preliminari Chiara Valori, ma si era avvalso della facoltà di non rispondere.
Nel nuovo provvedimento di fine novembre si parla di “serialità delle condotte” del 50enne: gli abusi, si legge nelle carte, sono iniziati nel 2008. Tutte le vittime, secondo l’accusa, sono state narcotizzate con benzodiazepine, abusate e poi fotografate da Di Fazio. Il gip di Milano Chiara Valori ha definito il suo comportamento “progressivamente sempre più spregiudicato, pervasivo e violento” e ha specificato che, a suo avviso, l’unica misura possibile è il carcere “vista l’ampia libertà di mezzo e di movimento dimostrate dal Di Fazio, la pervicacia delle condotte, la capacità affabulatoria e l’alacrità con cui ha cercato di sviare le indagini”. Fra l’altro, dalle carte emerge che l’uomo avesse addirittura un “blocchetto di ricette mediche in bianco” con la firma della sorella medico Maria Rosa con le quali prescriveva e acquistava i farmaci che gli servivano per stordire le sue giovani vittime prima delle violenze. Il 17 dicembre davanti al gip è fissato un incidente probatorio per sentire quattro giovani vittime, i cui episodi hanno portato alla nuova ordinanza di arresto. Di Fazio, già a processo in abbreviato per la prima violenza, è indagato anche per bancarotta fraudolenta.