La Procura di Cremona ha chiesto l’archiviazione dall’accusa di lesioni colpose per la sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, indagata per il ferimento di un bambino in un asilo comunale (due dita della sua mano erano rimaste schiacciate in una porta tagliafuoco). L’avviso di garanzia recapitato a Bonaldi lo scorso giugno, a pochi giorni dalla condanna di Chiara Appendino per i fatti di piazza San Carlo a Torino, aveva aperto un dibattito sulle responsabilità penali dei sindaci: “Insieme a Stefania siamo tutti indagati, se lo Stato non cambia regole ci costituiremo parte civile”, aveva detto il presidente dell’Anci (l’associazione dei Comuni italiani), il primo cittadino di Bari Antonio Decaro. “Non chiediamo l’immunità o l’impunità, chiediamo solo di liberare i sindaci da responsabilità non proprie. Così non è più possibile andare avanti”. Ora i pm Vittina Pinto e Davide Rocco avvalorano questa tesi, scrivendo nella richiesta di archiviazione – su cui dovrà pronunciarsi il gip – che “la posizione di garanzia in capo al sindaco non pare potersi estendere sino alla protezione dei bambini affidati all’asilo, peraltro gestito in autonomia” da una cooperativa “unicamente in forza della sola circostanza che il Comune di Crema fosse locatario dell’immobile“.
“Dormivo sonni molto sereni. Ero fiduciosa che il risultato finale sarebbe stato questo. Ero serena sia per gli accadimenti, che per il mio ruolo e la mia responsabilità. Prendo atto positivamente di questo sviluppo e nello stesso tempo confesso comunque di essere contenta che questa situazione sia diventata anche un po’ emblematica del tipo di responsabilità che possono essere imputate ai sindaci perchè è stata aperta una riflessione a livello nazionale”, ha commentato Bonaldi all’AdnKronos. “L’abbiamo detto più volte: nel momento cui si rischia di essere chiamati a rispondere di tutto quanto accade nella città in modo indiscriminato, quasi come fosse una responsabilità oggettiva, è chiaro che questa diventa un deterrente ad agire e condanna quindi le amministrazioni all’immobilismo. Certamente è un buon segnale, mi auguro che vada avanti anche il percorso legislativo per disciplinare adeguatamente il tema della responsabilità dei sindaci”. Anche l’Anci con Decaro “saluta con piacere” la richiesta dei pm: “Questa vicenda è l’ennesima dimostrazione che la battaglia che stiamo conducendo per le modifiche di legge necessarie a restituire agli amministratori locali una piena dignità e la possibilità amministrare le proprie comunità è quanto mai attuale e urgente”.