Demaryius Thomas, ricevitore dei Denver Broncos partito dalla povertà in Georgia e arrivato a vincere un Super Bowl, è morto venerdì 9 dicembre per un attacco epilettico a 33 anni. Lo riportano i familiari, che annunciano la scomparsa improvvisa del campione che in 10 anni di Nfl (National football league) ha collezionato 724 ricezioni e 63 touchdown e guadagnato 9.763 yard. La velocità di Thomas fu un tassello fondamentale del progetto che nel 2016 portò il terzo Super Bowl a Denver. Nel giugno scorso si era ritirato dal football professionista. La Nfl dal proprio account Twitter lo ha salutato rilanciando i messaggi dei campioni che aveva incrociato sul campo da gioco, da Russell Wilson a Tim Tebow, fino al re dai nove anelli Tom Brady.
Demaryius Thomas era nato il giorno di Natale del 1987 a Montrose, una cittadina di 150 abitanti al centro della Georgia. Alla fine degli anni ’80, oltre il 30% dei minorenni viveva sotto la soglia di povertà. Lo stesso Thomas vide l’arresto della madre Katina Smith e della nonna Minnie Thomas per spaccio di crack e cocaina quando aveva 11 anni. Mentre andava a trovarle al carcere di Tahllahassee in Florida, raccontò al Denver Post di aver sognato il loro arresto. “Sapevo che la nonna vendeva droga e che mia mamma teneva i soldi”, disse. Le donne vennero condannate rispettivamente a 20 anni e all’ergastolo, ma nel 2016 il presidente degli Stati Uniti Barak Obama ridusse la pena di un anno per la madre. Il giorno in cui la madre uscì dal carcere, Thomas segnò ai supplementari il touch down decisivo contro i Pittsburgh Steelers.
Pochi mesi dopo la vittoria del Super Bowl, tutta la squadra dei Broncos venne invitata alla Casa Bianca per festeggiare la vittoria con il presidente, secondo una tradizione. Così, Demaryius passò a Obama un biglietto in cui lo ringraziava per la grazia alla madre e ne chiedeva una per la nonna. Obama nei suoi due mandati ha commutato più pene dei suoi nove predecessori, tutte per reati non violenti e legati al traffico o al consumo di stupefacenti. “Era un tiro alla cieca”, disse Demaryius commentando la scarcerazione della nonna dopo 16 anni. “In questi due anni ho riavuto mia mamma e mia nonna, come tante famiglie che hanno rivisto i propri cari che non avevano fatto niente di folle. È una benedizione“.