La scelta del paese dove costruire uno stabilimento da 12 miliardi di dollari (10,6 miliardi di euro) non è ancora stata presa. Come spiega l'azienda che produce il 28% dei chip a livello globale, dipenderà anche dalle condizioni offerte dai vari governi. Anche la statunitense Intel intende rafforzare la sua presenza nel Vecchio Continente. L'Italia in corsa per ospitare un impianto
Il colosso taiwanese dei semiconduttori Tsmc (Taiwan Semiconductor Manufacturing Co.) ha iniziato delle trattative con il governo tedesco per la possibile costruzione di una fabbrica di chip in Germania. La sede dell’impianto sarà in Europa ma la scelta del paese non è ancora stata presa. Come ha spiegato la dirigente di Tsmc Lora Ho l’azienda prenderà in funzione diversi fattori tra cui i sussidi governativi e la presenza di ecosistemi imprenditoriali che possano supportare la produzione.
Il gruppo di Taiwan sta accrescendo la sua presenza internazionale per far fronte ai picchi della domanda e ai ritardi dell’offerta che si sono verificati dopo la pandemia. In Arizona (Stati Uniti) è in costruzione una fabbrica da 12 miliardi di dollari, a breve si apriranno i cantieri di un impianto da 7 miliardi di dollari in Giappone. Tutti i principali paesi del mondo stanno cercando di aumentare la loro capacità produttiva in un settore sempre più strategico e al momento fortemente internazionalizzato. Mentre in Europa, Stati Uniti e Giappone vengono concepiti i design di semiconduttori la fabbricazione vera e propria avviene in larga parte a Taiwan o in Corea del Sud. In particolare Tsmc produce oltre un chip su 4 di quelli utilizzati nel mondo. Quasi esclusivamente per conto terzi, i suoi semiconduttori si trovano dappertutto, dagli i-phone ai jet di ultima generazione F-35.
Anche il gruppo statunitense Intel ha in corso interlocuzioni con diversi paesi europei, tra cui Italia, Germania e Francia, per la costruzione di uno stabilimento da 8 miliardi di dollari. Entro la prima metà del 2022 l’Unione europea dovrebbe presentare il suo European Chips Act con la strategia per aumentare la produzione di semiconduttori. Uno degli obiettivi sarà quello di portare dal 10 al 20% la quota della produzione europea a livello mondiale entro il 2030 . Il governo Draghi ha sinora stanziato 1,4 miliardi di euro per favorire lo sviluppo del settore. L’Italia ha un importante polo produttivo di chip nell’area intorno a Catania, una delle sede del gruppo italo francese Stm.