"Ho detto di essere gay perché penso che chi ricopre un incarico pubblico debba essere testimone delle proprie battaglie che fa in Parlamento anche attraverso la propria storia personale. Inoltre, credo che in questo momento sul tema dei diritti ci sia un arretramento culturale", le parole dell'ex ministro a Verissimo
“Voglio vivere in tranquillità, senza più nascondermi e fare una doppia vita”: a parlare così è il l’ex ministro Vincenzo Spadafora, ospite di Verissimo nella puntata di sabato 11 dicembre. Dopo il coming out a Che Tempo che fa, Spadafora torna a parlare del suo privato con Silvia Toffanin: “Non avevo avvertito nessuno, neanche la mia famiglia. Immagino siano rimasti stupiti ma ho ricevuto da subito grande calore, come dovrebbe sempre essere. Dopo averlo dichiarato, ho trascorso le prime notti a leggere migliaia di messaggi sofferti di ragazzi e madri che hanno trovato in questo gesto tanta forza e la possibilità di non sentirsi soli”. E il deputato del M5S spiega che alla base del suo coming out televisivo c’è stata proprio la voglia di muoversi in avanti con la difesa dei diritti civili: “Ho detto di essere gay perché penso che chi ricopre un incarico pubblico debba essere testimone delle battaglie che fa in Parlamento anche attraverso la propria storia personale. Inoltre, credo che in questo momento sul tema dei diritti ci sia un arretramento culturale“. La sua storia l’ex ministro la racconta nel libro Senza Riserve e a Silvia Toffanin confessa: “Sono ancora single, vediamo cosa ci riserva la vita… La storia più importante che ho avuto è durata quattro anni. È stata la prima volta con un uomo. Grazie a lui ho avuto la forza di accettarmi e cambiare la mia vita”. Poi ancora: “All’inizio ho vissuto parte della mia vita innamorandomi di ragazze. Poi, ho capito che avevo un interesse per le persone del mio stesso sesso e ho faticato parecchio. Non c’è un momento in cui uno può dire di essere riuscito a risolvere il rapporto con sé stesso, se non quando ti senti pronto ad amare e a non vivere il giudizio degli altri”.