Dopo la decisione dell’Alta corte di giustizia di Londra che, accogliendo il ricorso americano, ha dichiarato che Julian Assange potrà essere estradato negli Stati Uniti, diverse realtà italiane, tra cui Rifondazione comunista, Italiani per Assange, Giuristi democratici e il gruppo parlamentare L’Alternativa c’è, hanno organizzato un presidio al Pantheon di Roma, per chiedere la libertà immediata del giornalista australiano.
”Nessuno in Italia sta prendendo le difese del giornalista australiano e della libera informazione” ha dichiarato Marilena Diaz, di Italiani per Assange. “Lui rappresenta qualcosa che dà fastidio – ha aggiunto Vincenzo Vita, dell’associazione per il Rinnovamento della Sinistra, che come ultima ratio lancia un appello al presidente Mattarella – Considerando anche le condizioni di salute del fondatore di Wikileaks, chiedo al presidente della Repubblica di interloquire con Biden per ottenere una grazia.”
Julian Assange, attualmente detenuto nel carcere di Belmarsh, è accusato dagli Stati Uniti di essere entrato illegalmente nei siti del governo e di avere sottratto e poi divulgato documenti riservati, in cui si evince il comportamento delle truppe militari a stelle e strisce, durante la guerra in Afghanistan e in Iraq e per questo su di lui pende l’accusa di spionaggio per la quale rischia 175 anni di carcere. La fidanzata di Assange, Stella Moris, ha fatto sapere che il team legale che sta seguendo l’attivista si appellerà il più presto possibile alla Corte Suprema inglese.