L'ultimo gruppo in ordine di tempo a proporre la polizza per eventuali reazioni avverse al vaccino Covid è UnipolSai che propone una copertura assicurativa per i 30 giorni successivi all'inoculazione. Prodotti simili offerti anche da Intesa Sanpaolo Rbm, Zurich Italia e, fino alla scorsa primavera, da l gruppo Nobis
Tanti clienti e pochi rischi, ovvero il sogno di qualsiasi assicuratore. E infatti sono sempre di più le compagnie che si buttano nell’affare delle polizze contro eventuali effetti avversi dei vaccini contro il Covid. Statisticamente i casi di severe reazioni avverse sono irrisori ma le persone che hanno timori legati alla somministrazione sono tante. Le assicurazioni guadagnano fondamentalmente grazie alla statistica. Il valore dei premi da pagare è tarato in modo da superare alla fine quello dei risarcimenti che vengono pagati. Al di là degli eventi eccezionali nel lungo periodo, e se sono fatti bene, i conti tornano sempre. È più o meno lo stesso meccanismo che sta alla base di lotterie e giochi d’azzardo. Il banco vince sempre.
L’ultimo gruppo in ordine di tempo a proporre la polizza per il vaccino Covid è UnipolSai che, come si legge sul sito della compagnia e come racconta oggi il quotidiano La Verità, propone una copertura assicurativa per i 30 giorni successivi all’inoculazione. L’indennità può arrivare a 2mila euro in caso di ricovero per tre notti consecutive e 3mila se l’ospedalizzazione dura più di cinque notti. Il costo per le aziende con più di 50 dipendenti sarà di 5 euro a persona. Stando agli ultimi dati ufficiali si sono registrate 13 reazioni considerate gravi ogni 100mila somministrazioni. Giocando con le cifre si può fare una piccola simulazione. Se 100mila persone avessero sottoscritto la polizza l’assicuratore avrebbe incassato 500mila euro. Ipotizzando, caso estremo, che tutte e 13 le reazioni avverse avessero comportato il ricovero in ospedali per oltre 5 giorni, i risarcimenti avrebbero raggiunto i 39mila euro. Un guadagno secco di 461mila euro per chi assicura.
Queste polizze non danno diritto ad alcun premio nel caso di complicazioni o di reazioni avverse che non siano riconducibili in modo diretto ed esclusivo alla vaccinazione, fattore che potrebbe aprire lunghi e complicati contenziosi. Non sono efficaci neppure per le somministrazioni effettuate su soggetti che, per qualsiasi motivo, non potevano ricevere l’inoculazioni. Una polizza molto simile a quella di UnipolSai, anche nelle cifre dei risarcimenti, è quella proposta da Zurich Italia che, come spiegava il gruppo già lo scorso aprile, propone una soluzione assicurativa dedicata alle aziende, al fine di “offrire maggiore serenità ai loro dipendenti che dovessero avere timore di sottoporsi all’antidoto“. Una soluzione assicurazione analoga è a disposizione anche dei clienti di Intesa Sanpaolo RBM Salute mentre il gruppo Nobis ha sospeso il suo programma “Vaccino protetto” lo scorso aprile, in questo caso la polizza era gratuita e offerta come copertura aggiuntiva ai clienti vecchi e nuovi.