Violenza privata continuata pluriaggravata, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità, interruzione di pubblico servizio, istigazione a delinquere e manifestazione non autorizzata nell’ambito delle recenti manifestazioni no green pass e/o no vax del 13, 20 e 27 novembre 2021. Sono i reati contestati a Mauro Spiniella, 62 anni, per cui il giudice per le indagini preliminari di Milano ha disposto una misura dell’obbligo di dimora. L’uomo era già noto per aver aggredito una troupe di La7 durante una manifestazione, il 20 novembre scorso, strappando la telecamera a un operatore. L’uomo non potrà allontanarsi dal comune di residenza, Sesto San Giovanni (Milano), e dovrà restare la propria abitazione dalle ore 14 alle 23 nella giornata del sabato. I carabinieri hanno anche eseguito un decreto di perquisizione nei confronti di un 43enne di origini albanesi, residente in provincia di Lodi, indagato per concorso in violenza privata aggravata e manifestazione non autorizzata, poiché nel corso di una manifestazione aveva aiutato Spiniella a bloccare la circolazione. Le indagini sono coordinate dal capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili e dal pm Enrico Pavone.

Il 27 novembre, nonostante fosse stato sottoposto a perquisizione nella giornata precedente dai carabinieri del nucleo informativo di Milano “poiché autore di atti prevaricatori nei confronti di un giornalista e del suo cameraman, l’indagato era ritornato a manifestare e, eludendo lo sbarramento realizzato dalla forza pubblica in piazza Duomo, all’angolo con via Torino, dopo aver istigato un gruppo di circa 50 manifestanti avviando un breve corteo, bloccava il transito degli autoveicoli, in particolare di un’autovettura in servizio di pubblico trasporto e di uno scooter a noleggio. Il motociclista, peraltro, nel tentativo di procedere, era stato scaraventato a terra dal 62enne”.

Secondo il giudice Spiniella “ha dimostrato persino di essere disposto a mettere in pericolo l’incolumità delle altre persone, pur di bloccare la marcia dei veicoli in transito nel corso delle manifestazioni di protesta contro l’attività delle Istituzioni relativa alla campagna vaccinale e all’introduzione del cosiddetto ‘green pass'”.
Durante tre “distinte manifestazioni” si legge nell’ordinanza, “ha dimostrato una scarsa inclinazione all’autoregolamentazione e al rispetto delle regole del vivere sociale”, mantenendo un “atteggiamento aggressivo e di ribellione, incitando la folla a fare gruppo in modo da impedire alle forze dell’ordine di bloccare la prosecuzione” delle proteste. C’è il pericolo, scrive il gip, che l’uomo commetta “altri gravi delitti con uso di mezzi di violenza“, anche perché i reati a lui contestati, due episodi di violenza privata destano “notevole allarme sociale”.

In particolare, l’uomo il 13 novembre ha aggredito, secondo gli inquirenti, un giornalista de la7 e un operatore, assieme ad un’altra decina di persone, anche afferrando “violentemente” la telecamera, e poi il 20 novembre si sarebbe divincolato “con violenza” dalla presa degli agenti che cercavano di portarlo fuori da piazza Duomo. E avrebbe urlato cercando pure di coinvolgere altre persone per farsi aiutare. Infine, il 27 novembre si era aggrappato “al manubrio dello scooter” guidato da una persona che voleva passare lungo la strada bloccata dalle proteste e lo aveva fatto cadere “a terra”. Nel corso di una perquisizione, eseguita nelle scorse settimane dai carabinieri nei confronti del 62enne, erano stati trovati “un pugnale con impugnatura tipo tirapugni e un manganello telescopico“. Il 27 novembre, inoltre, l’uomo avrebbe incitato circa 200 persone “a raggrupparsi nei pressi dell’incrocio tra piazza Duomo e via Torino” e quel giorno le forze dell’ordine erano riuscite, però, ad impedire un corteo. Intanto, l’uomo urlava: “Andiamo dietro gli sbirri, facciamo gruppo, uniamoci”

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