I Vigili del fuoco non si sono mai fermati e hanno continuato a scavare anche durante la notte: intorno alle 6.40 sono stati individuati i quattro corpi. Restano ancora due persone sotto i resti della palazzina crollata. Intanto inquirenti ed investigatori proseguono le indagini sulla rete di distribuzione del gas
Sono stati tutti estratti i quattro corpi senza vita individuati poco dopo le 6.30 sotto le macerie a Ravanusa. Tra loro ci sono anche Selene Pagliarello, l’infermiera 30enne al nono mese di gravidanza – mercoledì era previsto il ricovero per il parto – e il marito Giuseppe Carmina. La coppia si trovava al terzo piano del palazzo distrutto dall’esplosione avvenuta in via Trilussa che alle 20.30 di sabato ha provocato un’ondata d’urto di oltre 100 metri. Trovato anche il corpo del padre di Giuseppe, Angelo Carmina. Restano adesso due i dispersi che si trovano ancora sotto i resti della casa crollata. Salgono a sette le vittime della tragedia, provocata da una fuga di gas le cui cause sono ancora tutte da accertare. Abitavano tutte nell’edificio in cui al primo piano viveva Rosa Carmina, una delle sopravvissute, mentre negli altri appartamenti vivevano i suoi tre fratelli. I Vigili del fuoco non si sono mai fermati, con l’aiuto dei generatori elettrici hanno lavorato, anche a mani nude, tra le macerie. Le ricerche dei dispersi sono proseguite per tutta la notte. Poi all’alba, dopo oltre 36 ore di lavoro, sono stati individuati i primi tre corpi. Poco dopo anche un quarto. Ora le ricerche non si fermano, perché restano ancora due dispersi: è stata localizzata l’area dove “probabilmente”, spiega il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Agrigento Giuseppe Merendino, “si trovano i due dispersi”. Si tratta di un uomo di 70 anni e il figlio di 30 anni, sepolti sotto le macerie della palazzina crollata a Ravanusa (Ag). “Stiamo puntando su questa zona per trovare queste ultime due persone”, aggiunge. “C’è tanto lavoro da fare, ci sono persone senza casa, persone in difficoltà. Ieri col presidente Musumeci abbiamo condiviso che questa comunità deve essere sostenuta, non possiamo lasciarla sola. Se ci sono delle colpe si accerteranno. Ci sono famiglie distrutte”. Così il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, sul posto per un sopralluogo. “Tutta la provincia di Agrigento è territorio di frane”, ha proseguito. “Credo che occorrerà un apposito intervento normativo per quanto è successo, perché non rientra nelle normali circostanze che conducono allo stato d’emergenza o alla stato di calamita”. Per il Prefetto è necessario “pensare a una sorta di stato d’emergenza per frane”.
Le vittime e i dispersi – L’esplosione ha coinvolto in particolare un intero nucleo familiare in una delle palazzine crollate. Nell’abitazione, in piani diversi, c’erano un’anziana donna e i tre fratelli con le rispettive mogli. Al primo piano viveva Rosa Carmina, trovata viva tra le macerie. Al secondo piano c’era la cognata: Giuseppa Montana, anche lei sopravvissuta. Il fratello di Rosa, Pietro Carmina, è deceduto. Non c’è ancora traccia, invece, della moglie Carmela Sciabetta. Al terzo piano viveva un altro fratello, Angelo Carmina, con la moglie Enza Zagarrio: sono morti entrambi, insieme al figlio Giuseppe Carmina e a sua moglie Selene Pagliarello incinta di nove mesi. Erano andati a far visita ai genitori e domani lei sarebbe dovuta partire per Milano per la laurea del fratello. Al quarto piano c’erano il terzo fratello, Calogero Carmina, e la moglie Liliana Minacori, anche lei deceduta. Infine, il più anziano, il quasi novantenne Giuseppe.