Partirà invece a gennaio il processo davanti al giudice monocratico per il militare accusato di aver bendato il giovane poco dopo il fermo. Per lui l’accusa è di misura di rigore non consentita dalla legge
Andrà a processo il carabiniere accusato di aver scattato la foto di Christian Gabriel Natale Hjorth, condannato all’ergastolo insieme a Finnegan Lee Elder per l’omicidio del brigadiere Mario Cerciello Rega, mentre era bendato nella caserma di via in Selci a Roma e averla poi diffusa in un gruppo whatsapp. Il processo per il militare accusato di abuso d’ufficio e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio inizierà il prossimo aprile e nel procedimento si è costituito parte civile il giovane statunitense.
In relazione alla divulgazione dello scatto un’indagine era stata aperta anche dalla Procura Militare. Sul punto è stata sollevata la questione di giurisdizione tra giustizia ordinaria e militare. Il militare, si legge nel capo di imputazione, “in violazione della disposizione che fa divieto di pubblicare l’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica, salvo che la persona vi consenta, quale carabiniere in servizio presso la compagnia carabinieri Roma Centro, ritraendo Natale Hjorth allorché lo stesso si trovava presso i locali del Roninv carabinieri del Comando provinciale di Roma e diffondendo tale foto su almeno due chat whastapp, delle quali una dal titolo ‘Reduci ex Secondigliano’ con 18 partecipanti, dalla quale veniva poi ulteriormente diffusa da terzi ad altri soggetti e chat, arrecava a Natale Hjorth un danno ingiusto”. Partirà invece a gennaio il processo davanti al giudice monocratico per il carabiniere accusato di aver bendato Hjorth poco dopo il fermo. Per lui l’accusa è di misura di rigore non consentita dalla legge.