Cronaca

Selene e Giuseppe, la storia della coppia morta nella tragedia di Ravanusa poco prima di avere un figlio (e non dovevano neanche essere lì)

Lei infermiera, lui operaio. Si erano sposati lo scorso 10 aprile e ora aspettavano l'arrivo del loro bambino: la fine della gravidanza era prevista tra una settimana. Sono morti sotto le macerie di via Trilussa

Si erano sposati lo scorso 10 aprile. Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina, moglie e infermiera del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento, marito e operaio. Stavano aspettando la nascita del loro primo figlio: la fine della gravidanza era prevista tra una settimana. Sono morti sotto le macerie di via Trilussa a Ravanusa, per colpa di una esplosione dovuta a una fuga di gas di cui ora andranno accertate le cause. Loro figlio non ha ancora un nome e non figurerà mai nell’elenco ufficiale dei morti e dei dispersi, ma è di fatto un’altra vittima di questa tragedia.

Selene e Giuseppe neanche dovevano esserci in quell’appartamento, doveva abitava tutta la famiglia del marito: Pietro, Enza, Carmela, Gioachina, Calogero, Angelo e dell’altro Giuseppe, il più anziano, quasi novant’anni. Erano passati a salutare i genitori di lui, Angelo Carmina, 72 anni, e Maria Crescenza Zagarrio, 69, che tutti in paese chiamavano Enza; anche loro sono morti. Un saluto veloce prima di andare a cena fuori, in un sabato come tanti altri. Forse l’ultimo prima di partorire, visto che i nove mesi sarebbero scaduti la settimana prossima. La coppia era andata a convivere a settembre 2020, mentre come tanti in Italia aveva dovuto rimandare il matrimonio alla primavera 2021 a causa del Covid.

Quel Covid a cui era scampato anche Pietro Carmina, professore di storia e filosofia al liceo classico Ugo Foscolo di Canicattì, poi anche preside prima di andare in pensione. Il suo corpo è con quello di Enza e quello di Gioachina Calogera Minacori all’obitorio. Lui viveva al civico 69, le due donne al 65: entrambe le palazzine sono state devastate dalla furia dell’onda d’urto e delle fiamme. Non c’è ancora traccia, invece, della moglie di Pietro, Carmela Sciabetta, 60 anni. In Comune, dove era assistente sociale, ne parlano già al passato e con le lacrime agli occhi. I vigili del fuoco continueranno a scavare, finquando non avranno trovato tutti.