Intanto proseguono le indagini per capire le cause della diffusa fuga di gas all'origine della tragedia. Cinque giorni prima dell'esplosione si è svolto un intervento di manutenzione sull'impianto della rete di metano che non aveva evidenziato alcuna criticità. Domani proclamato il lutto cittadino ad Agrigento
È stato ritrovato poco il corpo dell’ultimo disperso del disastro di Ravanusa, paese dell’agrigentino dove l’esplosione causata da una fuga di gas ha distrutto 4 palazzine nella notte tra sabato e domenica scorsi. Si tratta di Giuseppe Carmina, 59 anni. Il corpo era vicino a quello del padre Calogero, recuperato poche ore prima in quello che era il garage della palazzina crollata. Salgono quindi a nove le vittime dell’esplosione e conseguenti crolli. Sono un centinaio le persone costrette ad abbandonare temporaneamente le loro abitazioni collocate in prossimità dell’area più colpita.
Intanto proseguono le indagini per capire le cause della diffusa fuga di gas all’origine della tragedia. Cinque giorni prima dell’esplosione si è svolto un intervento di manutenzione sull’impianto della rete di metano che non aveva evidenziato alcuna criticità. È quanto hanno accertato i carabinieri che ora dovranno acquisire il verbale d’intervento per verificare chi abbia materialmente eseguito il collaudo e se sia stato fatto a regola d’arte. Agli atti anche uno studio in cui viene messa in risalto la pericolosità della rete del gas agrigentina. La Protezione civile della regione Sicilia ha avviato una raccolta fondi per la ricostruzione degli alloggi crollati. Per domani è stato proclamato ad Agrigento il lutto cittadino, in memoria delle vittime.