Il Veneto sospenderà, là dove necessario, tutte le attività chirurgiche che prevedono un successivo ricovero in terapia intensiva. Lo ha reso noto Luciano Flor, direttore generale della Sanità della Regione Veneto. Con questa iniziativa che riguarda tutti gli ospedali della Regione, sono interrotte le attività giornaliere e settimanali di intervento medico. La decisione è stata presa, secondo Flor, per recuperare temporaneamente personale da destinare a vaccinazioni, tamponi e tracciamenti Covid. La direzione generale della sanità della Regione Veneto ha inviato una circolare a tutte le aziende ospedaliere e le Ulss. Già il 30 novembre scorso, il presidente Luca Zaia aveva parlato della necessità di ridurre le prestazioni che non riguardavano i malati Covid per allentare la pressione sulle strutture.
Intanto oggi il Veneto ha registrato un nuovo picco di contagi da Covid, con oltre 4 mila nuovi positivi, per esattezza sono 4.088 nuovi contagi, fra i quali spicca Vicenza, con 930 casi. Deciso aumento anche del numero di decessi, nelle ultime 24 ore sono stati infatti 19 le vittime Il totale dei positivi da inizio pandemia sale quindi a quota 558.205, mentre quello dei decessi a 12.084. Sfondano la soglia dei cinquantamila i cittadini veneti in isolamento: sono 52.020. E, sono 1.139 in totale i pazienti Covid negli ospedali del Veneto: 997 sono quelli ricoverati in area non critica, con una crescita di 81 casi, mentre nelle terapie intensive oggi ci sono 142 pazienti. Oltre ai casi in crescita, tuttavia, si registra la corsa alle prenotazioni per la vaccinazione dei bambini della fascia 5-11 anni, che potrebbero aiutare all’aumento della protezione nella popolazione, anche in prospettiva dell’entrata della regione in zona gialla dalla prossima settimana.