Quasi 60mila nuovi contagi nelle ultime 24 ore nel Regno Unito, a Londra variante Omicron dominante e governo che insiste ancor più sulla campagna vaccinale. È un nuovo record di nuovi casi quello fatto segnare dall’Inghilterra, che non vedeva 59.610 tamponi positivi dal 9 gennaio scorso: superato il picco di 58.194 contagi registrato il 10 dicembre. I decessi, invece, sono stati 150 in un giorno. In compenso sono state somministrate 513.722 terze dosi del vaccino anti-Covid, rispetto ai 397.532 di domenica. In tal senso prosegue lo sforzo dell’esecutivo guidato da Boris Johnson per arrivare a un milione di dosi ‘booster’ al giorno. L’alta affluenza ai centri vaccinali è seguita all’annuncio del premier, intenzionato ad offrire la terza vaccinazione a tutti gli adulti entro la fine dell’anno, finora ricevuto da oltre 24 milioni di inglesi. Anche in Francia il numero di nuovi contagi è il più alto dallo scorso aprile: sono 63.405 con 158 morti, mentre i ricoverati negli ospedali sono 14.819, di cui 2.792 in terapia intensiva.
Nel Regno Unito preoccupa – e non poco – la diffusione della variante Omicron, che secondo quanto comunicato sul sito internet dell’Evening Standard è diventata dominante a Londra. Come già previsto ieri da Boris Johnson, la mutazione – dopo un’impennata di contagi – ora rappresenta oltre il 50 per cento dei casi nella capitale, secondo le prime analisi, subentrando a Delta. Martedì la Camera dei Comuni ha approvato le nuove restrizioni per frenare la diffusione della variante, che entreranno in vigore da mercoledì: tra queste l’obbligo di mascherine nella maggior parte dei luoghi al chiuso e la vaccinazione o un test negativo (una sorta di green pass) per entrare nei locali notturni e nei grandi eventi affollati. Il piano è passato grazie al sostegno dell’opposizione, ma il primo ministro ha dovuto affrontare una rivolta da parte dei parlamentari conservatori: in 96 hanno votato contro le regole sui locali notturni, la più grande ribellione della premiership di Johnson, nonostante il premieravesse chiesto ai Tory di sostenere le misure in un incontro privato poco prima del voto.
Anche il numero di pazienti affetti da coronavirus negli ospedali di Londra è salito a 1.360, il dato più alto dall’inizio di marzo. Si ritiene che la maggior parte di loro non sia completamente vaccinata, con quasi tutti i casi derivanti dalla variante Delta. Il responsabile per la sanità pubblica di Londra, il professor Kevin Fenton, ha dichiarato allo Standard: “Il nostro ultimo monitoraggio dei dati provvisori indica che oltre il 50% dei casi inviati per ulteriori analisi a Londra derivano ora da Omicron, che ha così sostituito Delta come variante dominante”. E ha aggiunto: “È di fondamentale importanza che i londinesi vengano completamente vaccinati con la prima dose, la seconda dose e l’importantissimo richiamo, mentre apprendiamo di più sulle caratteristiche cliniche di Omicron e sul potenziale impatto sui nostri ospedali“. Fenton ha parlato alla luce dei numeri sulla diffusione della profilassi anti-Covid nella capitale, se si considera che circa due milioni di londinesi non hanno ricevuto alcun vaccino.
A sentire il ministro della Sanità britannico Sajid Javid inoltre la crescita della variante Omicron sta rispecchiando quella vista in Sudafrica. All’apertura del dibattito sull’introduzione del Piano B di restrizioni anti-Covid in Inghilterra, Javid ha ribadito l’”elevata gravità” rappresentata dalla variante. Il ministro ha comunque rassicurato sul fatto che il Paese è molto più preparato ad affrontare la situazione, grazie alla vasta campagna vaccinale, rispetto all’inverno scorso. Lo stesso Javid ha annunciato che da domani (alle ore 4 di Londra) saranno rimossi tutti gli 11 Paesi dalla ‘lista rossa‘ del divieto di viaggio in Inghilterra, che vi erano stati inseriti per contenere la diffusione internazionale della variante Omicron del coronavirus. Il ministro ha spiegato che mentre la nuova variante si sta diffondendo rapidamente nel Regno Unito, le rigide restrizioni su chi arriva dagli 11 Paesi africani inseriti nella lista non avrebbero ormai più utilità. I viaggiatori di quelle nazioni non saranno quindi più obbligati alla quarantena in hotel una volta arrivati in Inghilterra.