Non sarà Elena Bonetti, la ministra per le Pari opportunità, a correre per Italia viva alle elezioni suppletive del prossimo 16 gennaio. Matteo Renzi, che tramite i vertici del suo partito aveva fatto trapelare la notizia nei giorni scorsi, ha oggi annunciato che il partito ha scelto al suo posto Valerio Casini, primo degli eletti alle Elezioni Comunali di ottobre a Roma con la lista Calenda. Sarà Casini a sfidare quindi la candidata Pd Cecilia D’Elia e quella del centrodestra Simonetta Matone.
A confermare la scelta di Iv è stato lo stesso Renzi che, nella sua enews settimanale, ha scelto di attaccare direttamente la candidata dei democratici: “Sul collegio vacante di Roma 1 il Pd non ha voluto non solo trovare ma neanche cercare un accordo. Non è un caso che il Pd abbia candidato una propria dirigente che quando noi portavamo il Pd al 41% e facevamo le battaglie riformiste era contro di noi, contro il Pd, da un’altra parte. Tutta un’altra storia, davvero”. Un’accusa quella di Renzi che arriva proprio mentre l’ex premier da settimane lavora per fare asse con il centrodestra: “E allora, se il Pd vuole cancellare il riformismo e si affida a persone che con la storia riformista non hanno nulla a che vedere, noi ci candidiamo col nostro simbolo, Italia Viva, e il nostro Valerio Casini, già primo degli eletti a ottobre nella lista Calenda. ‘Ma chi ve lo fare di mettere il simbolo?’, ci dicono i politici che vivono di sondaggi ma non si presentano mai alle elezioni. ‘Chi ve lo fare se i sondaggi dicono che rappresentate il 2%?’ Bene, andiamo a vedere quanto rappresentiamo”. E ha concluso: “In politica contano i voti, non i sondaggi. Il 16 gennaio alle suppletive vedremo se davvero Italia Viva vale solo il 2%. Come dicono tutti. Intanto, Conte – quello che ha il 106% di consenso, secondo Casalino – ha rinunciato a metterci la faccia anche stavolta. Sono tutti bravi coi sondaggi degli altri. Chi ha amici o conoscenti che stanno su Roma 1 si prepari: sarà una grande battaglia e vedremo quanto vale Italia Viva alle politiche nello scenario del bipopulismo con Pd e Cinque Stelle da una parte e Destra unita dall’altra”.