Pillola rossa o pillola blu? In attesa di Matrix Resurrections, nelle sale italiane dal 1 gennaio 2022, è tornato in sala solo per tre giorni (13-14-15 dicembre) The Matrix Reissue. Che poi non è altro che il primo titolo della saga Matrix del 1999, il film diretto dai fratelli Larry e Andie Wachowski (oggi sorelle Lilly e Lana) che fece sfracelli al box office e ridisegnò la filosofia e lo stile del genere fantascienza. Intanto in una giornata di programmazione, il 13 dicembre il film è quarto nella classifica Cinetel Italia, con 16393 euro di incassi e 2381 presenze. Contando che le sale disponibili sono 204, praticamente lunedì 13 dicembre a vedere Matrix c’erano 11,67 spettatori in media, che andrebbero ulteriormente suddivisi per il numero di spettacoli del film in ogni singola sala. Insomma, non è proprio andata a meraviglia per Matrix, come del resto non sta andando a meraviglia da un po’ di tempo per molte uscite in sala che non siano grandi titoli blockbuster.
L’attesa, quindi, è proprio per quel Matrix Resurrections (oramai la “resurrezione” per i franchise storici anni ottanta novanta è un must anche un filino moscio) che vedrà ancora Keanu Reeves nei panni di Neo e di Carrie-Ann Moss in quelli (probabili) di Trinity o di una sua sosia. A quanto pare vent’anni dopo i fatti di Matrix Revolutions Neo vive a San Francisco e va da un terapeuta che gli consiglia pillole blu per contrastare innaturali stralci di irrealtà. Sarà l’incontro con un nuovo Morpheus (non è più Laurence Fishburne ma Yahya Abdul-Mateen che abbiamo visto ne Il processo ai 7 di Chicago) con relativo ritorno della pillola rossa, per ri-mostrare a Neo il mondo di Matrix, seguire i ribelli e combattere un nuovo nemico.
Per anni le sorelle Wachowski hanno sempre rifiutato, anche con sdegno mezzo stampa, proposte per rimettere mano a un sequel, o prequel, o reboot del franchise in occhiali neri e impermeabile grigio. Fino a quando nel 2019 una disgrazia familiare ha colpito nel profondo Lana Wachowski che ha quindi subito trascritto in forma di sceneggiatura l’episodio personale poi trasformato nel quarto capitolo della saga. Lana quindi è unica regista, a questo giro, con Davide Mitchell e Aleksandar Hemon allo script. Ovviamente lo studio a capo dell’operazione è la Warner bros. Come direttore della fotografia un tocco tutto italiano con Daniele Massaccesi, figlio di babbo Aristide ovvero Joe D’Amato, già operatore di macchina per Pinocchio di Garrone, di John Wick e di molti film diretti da Ridley Scott. L’uscita negli Stati Uniti è prevista per il 22 dicembre in contemporanea tra sala e streaming HBO.