La famiglia ha sporto denuncia dopo il decesso del ragazzo che aveva accusato vomito e febbre alta poco dopo aver lasciato il locale, dove si era recato in compagnia di tre amiche. Il medico di base gli aveva prescritto una cura domiciliare a base di antinfiammatori
Un medico e il titolare di un ristorante di Sushi sono indagati per omicidio colposo dopo la morte di un 15enne, a Napoli, che aveva accusato un malore poco dopo un pranzo nel locale in compagnia di alcune amiche. Il fatto risale al 15 novembre scorso, quando il giovane aveva deciso di mangiare in compagnia nel locale gestito da un ristoratore di nazionalità cinese. Poco dopo si era sentito male, accusando vomito e febbre alta. È a quel punto che si era rivolto al proprio medico di base, un 61enne che gli ha prescritto una cura domiciliare a base di antinfiammatori. Ma dopo un lieve miglioramento, 10 giorni dopo, lo scorso 2 dicembre, il ragazzo è morto. Così, la famiglia ha deciso di sporgere denuncia.
Il 15enne studiava in un liceo del quartiere di Soccavo ed era un tifoso del Napoli. Per questo in occasione della partita casalinga al Maradona contro l’Atalanta è stato esposto uno striscione fuori dallo stadio (“Ciao piccolo Luca”) per ricordare la sua scomparsa. Al fascicolo lavorano i pm Federica d’Amodio e Luigi Landolfi, ma per accertare le cause della morte si aspettano i risultati dell’autopsia sul corpo del ragazzo che la Procura campana ha già disposto. In particolare si contesta al medico di non aver riconosciuto nel vomito e nella diarrea i sintomi di un’intossicazione, forse determinata dal batterio della salmonella.