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Senato, la Giunta per le immunità vota no ai domiciliari per il berlusconiano Luigi Cesaro: decisivo l’asse centrodestra-Italia Viva

i componenti della giunta si sono espressi in 12 contro l’arresto e in 7 si sono astenuti. Il voto finale ora spetta all’Aula. Cesaro è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, e la richiesta dai domiciliari è stata avanzata dal giudice per le indagini preliminari di Napoli più di due mesi fa, lo scorso settembre
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No agli arresti domiciliari per il senatore campano di Forza Italia Luigi Cesaro. È questo l’effetto della decisione della Giunta delle immunità parlamentari di palazzo Madama, che ha dato il via libera alla relazione del senatore di Iv Giuseppe Cucca, che ha chiesto di rigettare la richiesta del gip nei confronti dell’esponente berlusconiano. Che si è salvato, quindi, anche grazie all’aiuto dei colleghi renziani. Gli esponenti di Italia Viva, tra l’altro, non solo hanno redatto la relazione, ma l’hanno anche votata insieme ai colleghi del centrodestra. Nella fattispecie, in 12 tra renziani, leghisti e berlusconiani presenti hanno votato contro l’arresto, mentre in 7 si sono astenuti: Pietro Grasso (Leu), Anna Rossomando (Pd), le tre pentastellate Grazia D’Angelo, Elvira Evangelista e Agnese Gallicchio e Lucio Malan di Fratelli d’Italia. Il voto finale ora spetta all’Aula. Cesaro è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, e la richiesta dai domiciliari è stata avanzata dal giudice per le indagini preliminari di Napoli più di due mesi fa, lo scorso settembre.

L’inchiesta è quella della Dda partenopea e dei carabinieri del Ros sui patti politico-mafiosi che avrebbero retto l’amministrazione di Sant’Antimo, e sui rapporti tra il clan Puca e la famiglia Cesaro. A giugno 2020 l’indagine portò in carcere Antimo Cesaro, fratello di Luigi, mentre furono disposti i domiciliari per gli altri fratelli Aniello e Raffaele Cesaro, tutti sotto processo a Napoli Nord. Con la notifica delle misure cautelari si apprese che i pm avevano chiesto il carcere per Luigi Cesaro. Richiesta “congelata” dal gip, che prima di pronunciarsi ha trasmesso le carte al Senato affinché procedesse alla valutazione preliminare dell’utilizzabilità di alcune intercettazioni. Conversazioni ritenute determinanti per la tenuta dell’impianto accusatorio. A maggio Palazzo Madama ha dato l’ok solo per alcune di quelle telefonate. Di qui la rimodulazione della stessa richiesta cautelare, alleggerita dalla Procura con la istanza di domiciliari per il senatore azzurro un tempo molto vicino a Berlusconi. Valutazione accolta dal gip Maria Luisa Miranda, che ha disposto i domiciliari. Luigi Cesaro si è sempre difeso dichiarandosi completamente estraneo alle vicende contestate.

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