L’inflazione sta mettendo a nudo una verità dura da digerire: per più di 10 anni la politica della Riserva Federale è stata dettata dai bisogni di Wall Street e non da quelli della popolazione. Adesso che l’indice dei prezzi ha ricominciato a salire e che l’aumento del costo della vita minaccia di intaccare ulteriormente la popolarità dell’amministrazione Biden, il partito democratico, che de facto è alla guida del paese, fa pressione per un cambio di rotta. Il timore è perdere non solo le elezioni di mid-term ma anche le presidenziali.

Entro marzo, dunque, ci si aspetta la fine della politica di acquisto di titoli da parte della Fed e l’aumento dei tassi d’interesse. Mossa rischiosissima, potrebbe infatti far deragliare l’anemica ripresa post-pandemica, ma necessaria, a novembre l’inflazione e’ salita dell’6,8 per cento rispetto al 2020, il tasso più elevato dal 1982.

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