Nella vita scopriamo cose incredibili. Le domande che abbiamo in testa ci guidano fino a esiti inaspettati, come quando da bambini ponevamo domande imbarazzanti, ad esempio, le domande su Babbo Natale. E così, animato da quella curiosità ingenua, ho chiesto a destra e a manca: dov’è il piano industriale di Acciaierie d’Italia? Dov’è, che non lo trovo nemmeno sul sito dell’azienda?
Bersaglio delle mie domande sono stati vari amici giornalisti di autorevoli testate, un sindacalista, un importante ministero: “Posso avere il pdf del piano industriale?”. Nessuno lo aveva, eppure tutti i giornali e i telegiornali ne parlano. È possibile che non esista?
Le società quotate in borsa presentano annualmente alla comunità finanziaria il piano industriale per il triennio successivo. È uno dei documenti fondamentali che accompagnano la quotazione in borsa di una società: un’industria senza piano industriale è un’azienda allo sbando.
E allora mi sono detto: non è possibile. Un piano così importante potrebbe esistere al di là della nostra percezione fisica? Un Piano Metafisico! Nella borsa del ministro. Ecco, sì, sì. Possiamo negarne l’esistenza per il solo fatto che manchi la prova empirica della sua esistenza? È stato annunciato per dare speranza agli umili e rincuorare gli afflitti, ma non si è palesato. Sigh, sigh.
E mentre filosofeggiavo tristemente anche sulla sua dimensione escatologica, un giornalista mi telefona: “Le va di commentare il nuovissimo piano industriale di Acciaierie d’Italia?”. Accidenti, e adesso che dico? Che il Piano non esiste? Che sono un miscredente? Il solito disfattista? O semplicemente che non l’ho letto?
Il giornalista mi incalza: “E allora che cosa ne pensa del Piano? È buono? È cattivo?” A questo punto ribalto la domanda e gli chiedo: “Ma lei… mi dica… lo ha letto?” Risposta: “No”. E io: “Sarebbe così cortese da mandarmi in pdf così lo leggo prima di rispondere?”. Risposta: “Non ce l’ho“.
A questo punto gli chiedo: “E come faccio a commentare un piano industriale che non possiamo leggere né lei né io?”
L’intervista incomincia a prendere una piega surreale, un saliscendi fra Leopardi e Fantozzi, passando per Kafka. “È come dare il giudizio su una pera che non ho assaggiato”. E concludo: “Siamo di fronte a un esercizio di metafisica”.
Al giornalista piace il giudizio filosofico: “Metafisica, ok, va bene… me lo annoto”. Fine. Ma è brutto concludere così, in fondo è una notizia “metafisica” da 4,7 miliardi. Ecco allora un po’ di dettagli. Queste sono le risposte che ho ottenuto nella mia ricerca del Piano. Sono degne di menzione, è tutto vero.
“Posso avere il pdf del nuovo piano industriale di Acciaierie d’Italia?”
“A noi non l’hanno dato. O almeno non mi risulta”.
“E di che stanno discutendo? Parleresti di un libro che non hai letto?”
“No. Ma stiamo parlando di ex Ilva e tutto diventa possibile”.
“Posso avere il pdf del nuovo piano industriale di Acciaierie d’Italia?”
“Eh che, mica esiste. Morselli ha solo illustrato. Idem Bernabé. Nessuna carta, nessuna slide, caro”.
“Veramente?”
“Tutto a fiducia”.
“Allora è metafisica, non economia”.
“È immaginazione. Giancarlo Giorgetti ha detto che la situazione è più complessa del previsto“.
“Posso avere il pdf del nuovo piano industriale di Acciaierie d’Italia?”
“Non ce l’ho neanche io”.
“Posso avere il pdf del nuovo piano industriale di Acciaierie d’Italia?”
“Io non ce l’ho. Qualche sindacalista probabilmente”.
“Posso avere il pdf del nuovo piano industriale di Acciaierie d’Italia?”
File sonoro: “Non c’è nessun piano industriale in pdf (ride) solo parole che ci hanno detto!”