Il governo apre alla possibilità di attingere agli extra profitti incamerate dalle aziende energetiche grazie ai recenti rincari per attenuare l’impatto delle bollette su famiglie e imprese. “E’ difficile pensare a una riflessione strutturale che non guardi ai profitti che le società hanno avuto, difficile non chiamare alla compartecipazione dei costi comuni chi ha maturato questi profitti”, ha detto oggi Mario Draghi alla Camera, parlando dell’aumento dei costi dell’energia. Un provvedimento di questo tipo è stato adottato da mesi in Spagna, dove il problema dei rincari di luce e gas è particolarmente grave. Sinora palazzo Chigi aveva escluso questa possibilità. Il costo di generazione di elettricità in Italia è particolarmente basso per quanto riguarda ad esempio l’idroelettrico.

Dighe e impianti sono stati ormai completamente ammortizzati e quindi le spese sono solo quelle di manutenzione ordinaria. Per di più i bacini sono pubblici e dati in concessione a società come Enel o Edison. Secondo alcune stime gli questi extra profitti sono quantificabili in oltre 4 miliardi di euro l’anno. In tal senso si è poi espresso anche il ministro il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. “E’ probabile che arriveremo a un momento in cui anche le grandi aziende energetiche dovranno dare una mano” sul caro bollette, ma “tutti devono capire che i sacrifici devono farli tutti. Non si può fare terrorismo sull’ambiente a spese del lavoro e terrorismo sul lavoro a spese dell’ambiente”, ha affermato.

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