Inizialmente da Bruxelles era emersa irritazione per l'ordinanza italiana, ma lo stesso premier Mario Draghi ha definito la misura "necessaria". Ed è quindi molto probabile che si parli anche del coordinamento delle misure di viaggio
Anche la Grecia ha annunciato nuove restrizioni per l’ingresso di “tutti i viaggiatori” nel Paese imponendo a partire dal 19 dicembre un tampone PCR negativo effettuato entro le 48 ore precedenti all’arrivo. Inizialmente questo provvedimento era stato annunciato per i soli viaggiatori provenienti da Regno Unito e Danimarca, poi è stato esteso. Il provvedimento arriva a 24 ore dalla decisione dell’Italia.
Inizialmente da Bruxelles era emersa irritazione per l’ordinanza, ma lo stesso premier Mario Draghi ha definito la misura “necessaria”. Ed è quindi molto probabile che si parli anche del coordinamento delle misure di viaggio: una fonte diplomatica Ue si attende che il presidente del Consiglio italiano illustri ai colleghi i motivi che hanno portato l’Italia ad introdurre l’obbligo di test anche per i viaggiatori vaccinati provenienti da altri Paesi Ue. Se la Commissione sottolinea che la misura avrebbe dovuto essere notificata 48 ore prima, in un contesto in cui le decisioni spesso devono essere prese prese molto rapidamente, in ragione delle informazioni disponibili, la mossa italiana incontra larga comprensione da parte degli altri Stati. L’Italia non è il primo Stato membro a decidere di imporre l’obbligo di test, oltre alla vaccinazione attestata dal Green pass: l’Irlanda, ad esempio, ha introdotto l’obbligo di test per tutti, anche per i vaccinati, a partire dallo scorso 5 dicembre. Pure il Portogallo 3 settimane fa ha deciso di imporre un test anche ai vaccinati per i viaggiatori che arrivano in aereo, a partire dal primo dicembre.