Il noto giornalista ed editore greco George Tragas, 72enne fondatore del partito politico “Popolo libero”, è morto di Covid dopo essere stato ricoverato per dieci giorni nell’ospedale Sotiria ad Atene per un’insufficienza respiratoria. Nonostante soffrisse di una grave forma di diabete, e quindi rientrasse nella categoria dei super fragili, aveva scelto di non vaccinarsi contro il Covid. Secondo le dichiarazioni del suo medico, George Zoupas, Tragas era titubante sulla vaccinazione: “Non solo chiedevo che Giorgos Tragas fosse vaccinato, ma lo imploravo – ha raccontato alla tv ellenica – ed è inconcepibile che un uomo così intelligente non abbia deciso in tempo di usare l’unica arma che abbiamo contro questa pandemia. Ogni giorno trovava scuse. Tutti cercavano di chiedermi un modo per ritardare il vaccino”.

Tragas è uno dei decani del giornalismo ellenico, con più di 50 anni di carriera alle spalle. Ha iniziato giovanissimo a collaborare con testate come Ikones e Mesimvrini fino ad arrivare al giornale Vradyni, con cui ha lavorato per diversi anni. Prima di dedicarsi alla politica è passato dalla giudiziaria per poi diventare editore di testate come Chora, Crash e Anexartisia. In seguito è diventato noto per i suoi programmi televisivi sui canali Alpha, ANT1, SKAI, Epsilon TV dove era invitato come commentatore politico e ha lavorato anche in radio dove conduceva un programma su Parapolitika 90.1 FM, Real FM 97.8, Grecia 94.3 FM che è stato ritrasmesso dalla televisione Zougla.gr.

Nella sua ultima intervista, rilasciata il 2 dicembre scorso al magazine Zougla, Tragas aveva detto di non condividere le scelte del governo di imporre una multa agli over 60 non vaccinati: “Coloro che non vogliono essere vaccinati sono coperti dalla decisione del Consiglio d’Europa”, aveva detto. Lascia la terza moglie, Maria Carras (anch’ella risultata positiva al Covid) e due figli.

La morte di Tragas arriva mentre nel Paese cresce la paura per la variante Omicron. Secondo uno studio dell’Università di Creta la Omicron causerà gravi infezioni nei non vaccinati, mentre i vaccinati saranno protetti da forme gravi e, verosimilmente, dal rischio di finire in terapia intensiva. Dai dati emerge che 2.308 decessi sui 2.825 avvenuti tra il primo novembre e il sette dicembre riguardano persone con più di 65 anni. Il 90% di questi morti non era vaccinato. Intanto proprio oggi è partita la vaccinazione per i bambini dai 5 agli 11 anni.

@FDepalo

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