Durante la replica in Senato dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo, Mario Draghi ha affrontato anche il tema dei migranti. Partendo da una osservazione della senatrice Emma Bonino in merito al problema della violazione dei diritti umani al confine tra Bielorussia e Polonia, osservazione sulla quale Draghi si è detto “d’accordo”, sottolineando che “neanche i numeri giustificano quei trattamenti inumani”, il presidente del Consiglio ha detto la sua “parlando più in generale”. “Il problema è molto complesso e il primo sforzo forse è quello di de-ideologizzare la questione della migrazione – ha detto ai senatori – Come si fa a far sì che le migrazioni diventino risorse? Qui abbiamo moltissimo da fare. Non dico per migliorare, ma per costruire un sistema di accoglienza che faccia diventare queste persone delle risorse del mondo del lavoro e amici degli italiani, non nemici”. Secondo Draghi, infatti, mantendendo questo sistema di accoglienza, “le capacità che l’Italia ha di assorbire le persone legalmente presenti, sono poche” per questo “dobbiamo investire molto molto di più e riformare il sistema”. Quindi il presidente del Consiglio ha concluso: “Sento parlare di difesa delle radici, dell’identità. Io non voglio entrare nelle definizioni, ma credo che un modo di difenderle sia quello di affermare, di vivere, i valori caratteristici della nostra identità. Uno di questi valori è la solidarietà, un altro è la responsabilità. Bisogna ragionare in termini non ideologici, ma pragmatici”.