Nella situazione attuale “la sola vaccinazione non consentirà di prevenire l’impatto” della variante Omicron, perché “non ci sarà tempo per colmare le lacune vaccinali ancora esistenti”. È quindi “urgente” intraprendere “azioni forti” per “ridurre la trasmissione” e “alleviare il pesante fardello sui sistemi sanitari”, proteggendo così i più vulnerabili nei prossimi mesi. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) lancia l’alert definitivo in vista dell’ondata della nuova variante sul Vecchio Continente, dove con ogni probabilità prenderà definitivamente piede a cavallo tra la fine del 2021 e il nuovo anno.
“I Paesi hanno diverse opzioni di risposta in vista delle festività natalizie nella situazione attuale”, ha affermato la direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon. “È necessaria una rapida reintroduzione e rafforzamento degli interventi non farmaceutici – ha spiegato la numero uno dell’Agenzia – per ridurre la trasmissione Delta in corso, rallentare la diffusione della variante Omicron e mantenere gestibile l’onere correlato al Covid-19″. Indicando quindi come misure prioritarie l’utilizzo di mascherine, il telelavoro, evitare assembramenti, ridurre l’affollamento sui mezzi pubblici, rimanere a casa in caso di malattia, mantenere misure di igiene delle mani e delle vie respiratorie e garantire un’adeguata ventilazione negli spazi chiusi. “I Paesi possono aspettarsi una forte ripresa dei casi se revocano questi interventi”, ha aggiunto Ammon.
“La vaccinazione rimane una componente chiave dell’approccio multilivello necessario per ridurre l’impatto di Omicron, affrontando anche la circolazione in corso della variante Delta”, puntualizza l’ente ricordando che i booster potranno aumentare la protezione. “Rimangono vitali le attività di comunicazione” del rischio legato a Covid, “che sottolineano l’importanza costante di essere completamente vaccinati e di cercare una dose aggiuntiva o di richiamo del vaccino”. Così come “fondamentale rimane riportare i dati all’Ecdc e monitorare l’efficacia dei vaccini per colmare le lacune nelle conoscenze sulla variante emergente”, aggiunge il documento.
Anche perché l’impatto di Omicron sui sistemi sanitari, secondo l’Ecdc, sarà importante: “Si ritiene che possa causare ulteriori ricoveri e decessi, oltre a quelli già previsti dalle precedenti previsioni che considerano solo la Delta”, si spiega nell’aggiornamento alla sua valutazione rapida del rischio legato a Covid nell’area Ue. La spiegazione secondo l’Agenzia è semplice: “Anche se la gravità della malattia causata da Omicron fosse uguale o inferiore a quella di Delta, la maggiore trasmissibilità e la conseguente crescita esponenziale dei casi – fa notare l’ente europeo – supereranno rapidamente qualsiasi beneficio di una gravità potenzialmente ridotta”.
E la trasmissione comunitaria della variante è “già in corso” e “nei prossimi 2 mesi è previsto un ulteriore rapido aumento dei casi da questa nuova mutazione”. E, sebbene la Delta sia attualmente ancora la variante più diffusa, “in base ai modelli previsionali e in base al vantaggio di crescita e al livello di fuga immunitaria, è probabile che Omicron diventi la variante dominante entro i primi due mesi del 2022″, spiega l’Ecdc nella sua analisi. Sulla scorta delle previsioni dell’Agenzia, di fronte al Parlamento europeo riunito in plenaria, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen si è detta preoccupata e la commissaria alla Salute Stella Kyriakides ha aggiunto che gli Stati membri “devono prendere le giuste decisioni basate sulla scienza e con la salute pubblica come priorità”. Kyriakides ha quindi invitato a “pianificare immediatamente l’aumento della capacità di assistenza sanitaria” e ad “assicurarsi che le misure di sanità pubblica vengano reintrodotte e rafforzate e che le vaccinazioni vengano rapidamente aumentate”.
Dall’analisi dell’Agenzia Ue, sottolinea la commissaria, “è chiaro che i prossimi mesi saranno difficili, una maggiore trasmissibilità porterà a un aumento dei casi, ulteriori ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e decessi”. Con “l’approssimarsi delle festività di Natale”, aggiunge la commissaria, “non possiamo gettare al vento le precauzioni”. “Abbiamo bisogno del massimo rispetto delle misure di salute pubblica – ha proseguito – combinato con un rapido aumento dei richiami per affrontare Omicron”. Ma “troppi Stati membri sono ancora in ritardo e in quattro la quota della popolazione vaccinata è ancora al di sotto del 50% – ha concluso Kyriakides – E questo è molto preoccupante”.