Travolto da un convoglio durante le operazioni di aggancio di un treno merci: Umberto Leone, 61enne macchinista di Mercitalia Rail, è morto intorno alle 21 di martedì 14 dicembre nello scalo ferroviario di Torino Orbassano. I primi a soccorre l’uomo sono stati i suoi colleghi, poi l’arrivo dei sanitari del 118 che hanno potuto solamente constatare il decesso. Ora i sindacati chiedono “chiarezza” dopo un’altra “inaccettabile” morte sul lavoro. In una nota, le Ferrovie dello Stato esprimono il loro cordoglio ai famigliari della vittima. Il 61enne sarebbe andato in pensione tra poche settimane.
Secondo una prima ricostruzione, Umberto Leone stava compiendo un’inversione dei locomotori quando il treno lo ha travolto. La dinamica dell’incidente però deve essere ancora accertata con precisione. La polizia ferroviaria e gli ispettori dello Spresal hanno già iniziato le indagini e in queste ore stanno ascoltando proprio i colleghi della vittima per stabilire quanto accaduto.
“Una nuova ed inaccettabile morte sul lavoro sulla quale chiediamo urgentemente a Mercitalia Rail di fare chiarezza sulle dinamiche”, scrivono in una nota Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri e Fast Confsal. “Vogliamo capire – proseguono le organizzazioni sindacali – come è stato possibile e sapere quello che si poteva fare per evitare questa tragedia. Sicuramente serve investire sulla formazione che è centrale nella salute e sicurezza sul lavoro, anche e soprattutto nell’ambito ferroviario”. “Ci uniamo al dolore della famiglia – concludono i sindacati – a cui esprimiamo il nostro profondo cordoglio e ci stringiamo a tutti colleghi della vittima”.
In una nota, i senatori e le senatrici del Movimento 5 Stelle della commissione Lavoro di palazzo Madama. esprimo “vicinanza e cordoglio alla famiglia del macchinista”, morto sul lavoro “a poche settimane dalla pensione“. “In attesa che la magistratura faccia piena luce sulle cause della tragedia, che si è consumata la scorsa notte, torniamo a chiedere più controlli e rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro – si legge nella nota – Questa lunga scia di sangue va fermata, ogni vita che si spegne sul lavoro è una sconfitta per l’intera comunità”.