La Banca centrale europea ha deciso oggi di lasciare invariati allo 0% il tasso di interesse dell’area euro. Ha anche annunciato che il prossimo marzo termineranno gli acquisti aggiuntivi di titoli nell’ambito del programma di emergenza pandemica (Peep). Viene invece allungato il periodo entro cui la banca sostituirà i titoli che arrivano a scadenza comprandone di nuovi, processo che durerà “almeno fino alla fine del 2024“. Il programma Peep potrà essere riattivato integralmente in qualsiasi momento “se necessario a fronteggiare shock negativi derivanti dalla pandemia”. Già dai primi mesi del 2022 la banca centrale condurrà gli acquisti “ad un ritmo più basso che nel trimestre precedente”. Francoforte assicura anche che continuerà ad avere la possibilità di comprare bond della Grecia, in teoria esclusi dai programmi ordinari di acquisti titoli poiché con giudizi di rating inferiori al minimo consentito dai regolamenti della banca centrale.
La Bce ha alzato per la quarta volta consecutiva le sue stime d’inflazione per l’area euro per il 2021 e 2022, portandole a 2,6% e 3,2% da rispettivamente 2,2% e 1,7%. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nella conferenza stampa dopo il Consiglio direttivo. Abbassate invece le stime di crescita nel 2022, al 4,2%, dopo una crescita attesa del 5,1% quest’anno. Le nuove previsioni migliorano inoltre la crescita nel 2023, al 2,9%, e indicano un 1,6% per il 2024. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. (AN
“La ripresa dell’economia europea prosegue, nonostante la nuova ondata e la variante Omicron abbiano indotto alcuni Paesi a prendere nuovi provvedimenti restrittivi” ha detto Lagarde, spiegando che la pandemia, assieme ai prezzi energetici e allo strozzature al commercio globale costituiscono un freno all’attività economica nel breve periodo, ma le vaccinazioni “hanno diminuito l’impatto economico” della pandemia.
In mattinata la Bank of England ha annunciato a sorpresa un incremento dei tassi inglesi dallo 0,1 allo 0,25%, prima tra le grandi banche centrali a “stringere” dopo l’inizio della pandemia. La banca centrale inglese intende così contrastare la corsa dell’inflazione che, come comunicato ieri, in Gran Bretagna ha raggiunto il 5,1%, il livello più elevato da dieci anni. Ieri sera la Federal Reserve ha comunicato che nel corso del 2022 dovrebbero esserci tre interventi al rialzo sui tassi statunitensi e che raddopierà la velocità con cui vengono ridotti gli acquisti di debiti pubblici. Anche in questo caso l’intento è quello di raffreddare i prezzi, con un ‘inflazione che lo scroso novembre ha raggiunto. Invariato il costo del denaro che resta tra lo 0 e lo 0,25%. Continua invece a muoversi in controtendenza la banca centrale turca che oggi ha nuovamente ridotto il costo del denaro nonostante un’inflazione ormai oltre il 21%.