Sei Regioni e 12 milioni di italiani passeranno il Natale in zona gialla. L’ufficialità arriverà venerdì con l’ordinanza del ministro Roberto Speranza e la misura entrerà in vigore come di consueto lunedì prossimo, ma i numeri danno la certezza del passaggio in zona gialla da lunedì di Liguria, Marche, Veneto e della provincia di Trento – salvo variazioni all’ultimo dovute però ad un aumento di posti nei reparti da parte delle Regioni e non ad un miglioramento dei dati – che si andranno ad aggiungere a Friuli Venezia Giulia, Calabria e provincia di Bolzano. È la conferma dei contagi in crescita e della pressione sugli ospedali che aumenta in tutta Italia, con gli amministratori locali che intanto introducono nuove restrizioni per le festività, il periodo che temono di più, viste anche le incognite legate alla variante Omicron. Infatti, Bologna si aggiunge alle altre città che già hanno rinunciato a un evento in piazza per Capodanno: il Comune ha deciso di annullare la festa in Piazza Maggiore. Mentre sempre in Trentino il presidente Maurizio Fugatti prova già ad aumentare le restrizioni e firma un’ordinanza che prevede l’obbligo di super Green pass anche per consumare al bancone. La stretta è valida fino al 15 gennaio.

“Da lunedì la Liguria sarà in zona gialla per le prossime due settimane. Secondo il report del 16 dicembre l’incidenza media settimanale ogni 100mila abitanti si attesta a 313 (314 Savona, 235 Spezia, 647 Imperia, 229 Genova) mentre i posti letto occupati in area medica sono al 17% e quelli in terapia intensiva sono al 12%“, scrive in una nota il governatore Giovanni Toti, che è anche assessore alla Sanità in Liguria. “Un dato che ci aspettavamo – prosegue – vista la circolazione del virus nei giorni scorsi e che conferma come ci troviamo nel picco della quarta ondata. Fortunatamente grazie ai vaccini, gli ospedali e le terapie intensive sono occupate di un terzo rispetto allo scorso anno e questo – ha concluso Toti – ci permette di non avere situazioni di allarme negli nostri ospedali”.

Oltre ai contagi, però, anche i ricoveri sono in aumento e il timore è che la pressione sulle strutture sanitarie possa aumentare, specialmente se cene e feste durante le festività natalizie causeranno nuovi focolai. Per questo sindaci e governatore stanno sempre più scegliendo la linea della prudenza e anche Bologna annulla il Capodanno in piazza Maggiore. “Una decisione che assumiamo con senso di responsabilità e che credo sarà compresa dai cittadini bolognesi – spiega il sindaco Matteo Lepore – In un momento in cui i contagi tornano a salire e nel quale chiediamo a tutti di vaccinarsi e proteggersi, compresi i nostri bambini e bambine, dobbiamo evitare occasione di potenziali contagi o situazioni non coerenti”. In Emilia-Romagna anche Parma e Reggio Emilia hanno annullato i consueti festeggiamenti in piazza per il passaggio all’anno nuovo. Rimini ha deciso di non tenere il tradizionale Concertone ma manterrà eventi diffusi in città e dj set con ingressi probabilmente contingentati.

Anche in Trentino i sindaci hanno deciso di comune di accordo di annullare gli eventi in piazza per la notte di San Silvestro. Ma ora arriva un’ulteriore stretta, decisa dal presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti. La sua ordinanza prevede l’obbligatorietà, dal 17 dicembre e fino al 15 gennaio 2022, del possesso del Green pass rafforzato per poter effettuare nei locali consumazioni al banco. Nel provvedimento si legge che “sul territorio provinciale, nell’ambito dell’attività di ristorazione o di somministrazione di pasti e bevande, svolta da qualsiasi esercizio, compresi gli operatori agrituristici ed enoturistici, anche gli avventori che consumano al banco al chiuso devono essere muniti del cosiddetto ‘Green Pass rafforzato'”.

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