La riforma dell’educazione motoria nella scuola primaria, allo stato attuale, è zoppa. L’idea di introdurre insegnanti specializzati per le ore di ginnastica, annunciata nelle scorse settimane dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dalla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio con delega allo sport Valentina Vezzali, coinvolgerà poche classi quinte della primaria che faranno poco più di una sperimentazione. A denunciare il passo indietro fatto dal Governo nella versione finale della Legge di Bilancio sono Virginia Villani e Simone Valente del Movimento “5Stelle” che ha presentato alla Camera e al Senato due emendamenti per ripristinare i finanziamenti previsti nella prima bozza della manovra perché tutte le classi quarte e quinte possano avere un laureato in scienze motorie anziché la maestra o il maestro di posto comune.
La questione è legata ai finanziamenti. Nella prima versione della manovra l’articolo 109 al comma 8 prevedeva gli stanziamenti necessari: 29,1 milioni per l’anno 2022; 116 milioni di euro nel 2023; 169,49 milioni nel 2024; 171,94 milioni nel 2025 andando sempre più ad aumentare fino al 2033. Cifre che aveva vantato anche il ministro ferrarese in una conferenza stampa fatta nella sala “Aldo Moro” con la sottosegretaria Vezzali: “Mettiamo a disposizione delle scuole uno specialista. Abbiamo fatto un’operazione di grande importanza. Anche se il numero degli allievi cala, il personale che manteniamo sarà sempre lo stesso. Abbiamo messo fine ai tagli”. Per questa riforma dell’educazione motoria “abbiamo fatto fitti investimenti in salute, in convivenza. Abbiamo trasformato i tagli in investimenti per la qualità della vita dei ragazzi”. Lo stesso aveva commentato Vezzali: “Per me è una grande emozione. Ho sempre creduto che fosse necessario inserire l’insegnante di educazione motoria fin dalla scuola primaria. Sono grata a Bianchi per aver voluto scommettere con me su questa scelta”. Nella versione finale dell’articolo 109, però, sono sparite le cifre apparse nel comma 8 mentre al comma 2 spunta la citazione: “Nel limite delle risorse finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente nonché di quelle di personale”.
Tradotto: gli insegnanti specializzati arriveranno in base ai pensionamenti e agli esuberi che non saranno distribuiti allo stesso modo in tutte le scuole. Nulla di più. “L’attuale testo in Manovra – spiega Valente – non prevedendo alcuno stanziamento di risorse, non garantisce affatto l’introduzione di queste figure professionali in tutte le classi quinte d’Italia. Si rischiano così diseguaglianze nella formazione degli alunni. Tutto ciò va evitato: dopo anni di lavoro in Parlamento per ottenere un risultato tanto importante per le scuole, chiediamo che l’occasione finalmente arrivata con questo Governo non vada sprecata a un metro dal traguardo”.
Lo sa bene l’onorevole Villani che aveva presentato una proposta di Legge approvata alla Camera e poi arenata in Senato per portare in ogni classe, dalla prima alla quinta, figure specializzate: “Per tutta l’estate – spiega al Fatto Quotidiano.it – ho lavorato con Valente al ministero di viale Trastevere per raggiungere l’obiettivo. Abbiamo interloquito più volte con la sottosegretaria che ha persuaso Draghi dell’importanza di questo investimento ma alla fine rischiamo che questo progetto diventi una chimera”. L’onorevole dei “5Stelle” da dirigente scolastica è convinta dell’importanza di questo cambiamento: “Negli anni passati la presenza nelle scuole di personale preparato inviato dal Coni aveva messo in evidenza questa esigenza. Dobbiamo, in primis, guardare al benessere del bambino pensando solo in un secondo momento alla questione esuberi”.