È iniziato mercoledì 15 dicembre al tribunale di Ancona il processo che vede imputato l’ex portiere della Juventus Stefano Tacconi per insolvenza fraudolenta. Gli viene contestato il mancato pagamento del noleggio di un’auto (una Opel Zafira, conto totale di 3500 euro) e anche alcune multe prese guidando la vettura. Parte civile si è costituita un 56enne di Jesi, organizzatore di eventi, che a giugno 2017 ha anticipato a Tacconi il costo del fitto della Opel senza mai ricevere i soldi indietro. Secondo l’accusa, l’ex portiere al momento della firma del contratto di noleggio ha dichiarato di aver lasciato la carta di credito in albergo e poi non si è più fatto vivo, neanche al momento della consegna dell’auto. L’auto infatti è stata consegnata da una persona terza, a settembre, dopo tre proroghe e varie multe giunte in concessionaria, tutte coperte dal 56enne marchigiano.

I due si erano conosciuti in Vallesina, vicino Ancona, in occasione di un evento. “Mi disse che voleva noleggiare un’auto per spostarsi con la famiglia così l’ho portato da un concessionario di mia fiducia”, ha dichiarato lo jesino, difeso dall’avvocato Giorgio Marchetti, durante il processo. Prima di denunciare tutto ai carabinieri, il 56enne ha provato a contattare varie volte Tacconi, senza però ricevere alcuna risposta. Secondo il legale dell’ex bianconero, l’avvocato Alessandro Calogiuri, non ci sono i presupposti perché la vicenda debba decidersi in tribunale trattandosi di un inadempimento contrattuale. La sentenza è stata fissata per l’11 maggio 2022.

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