“Lo so, lo sappiamo tutti che per superare i cent’anni non bisognerebbe mangiare carne rossa. Ma a me, che sono Gruppo Zero, mi fanno una pippa“, è un Aurelio De Laurentiis senza filtri quello che ha rilasciato un’intervista a Repubblica Napoli, pubblicata ieri 16 dicembre. Non il presidente di squadra di calcio né il famoso produttore cinematografico, qui Aurelio si mostra in una veste inedita: quella di uomo di mondo, parlando di donne, cibo e tradizioni. “Vengo da una famiglia di antichi pastai, mio nonno Aurelio produceva fantastici ziti e i fusilli col buco. E ho un armadio tre metri per quattro dove trovi ogni possibile tipologia. Io col cibo ho un rapporto di grande amore e di rispetto, come con le donne“, racconta. Poi aggiunge: “Ho una enorme curiosità per la quale non sono mai sazio: scoprire com’è una donna – bada bene, interiormente – o un piatto. Prima si mangia con gli occhi e poi con la bocca. Una sola regola: cerco sempre la qualità”.
Nato a Roma nel 1949 ma proveniente da una famiglia campana, il presidente della squadra partenopea ha il cuore inevitabilmente diviso tra Napoli e la Capitale. Quando il giornalista gli chiede se sia vero che non gli piace la pizza napoletana, De Laurentiis replica: “Qua non è questione di campanile. Io mangio la pizza solo quando non è indigesta. E allora lo chiedo a te: come si può mangiare una pizza che viene cotta – e spesso bruciata – in un minuto in un forno a legna, legna di cui spesso e volentieri si sa poco o niente? Per inciso, mi dicono che sta uscendo il divieto di usare forni a legna. Ce ne sono di eccellenti elettrici. Vedremo, anche la questione dell’impiego dei lieviti. Comunque la pizza ha da essere cotta senza rovinarla. E poi basta co’ ‘sto Champagne, neanche la birra va bene. Io la mangio solo col vino rosso”.
E ancora sulle questioni culinarie: “Non mi piacciono esagerazioni e forzature. Prendi Roma, stanno arrivando questi grandi gruppi – Bulgari, per citarne uno – che affideranno i ristoranti dei loro alberghi a chef famosissimi: ma non hanno capito che molti di quelli che vengono a Roma sono pellegrini e non vogliono spendere tanto?”. Infine conclude: “E a Napoli? Sono molto arrabbiato con quelle famiglie della borghesia napoletana che si sono inventati il basso profilo. Una cosa pazzesca. Anziché godersi i Quartieri Spagnoli o certi angoli del Vomero, vogliono andare tutti a Posillipo. E persino chi potrebbe goderne, rifiuta la Grande Bellezza!”