Dal taglio di Irpef e Irap al rifinanziamento, con 68 milioni, del bonus tv: dopo una lunga attesa, il governo presenta in Senato il maxi-emendamento che recepisce l’intesa sulle tasse, compresa la decontribuzione per un anno, e sulle bollette. Sulla riforma dell’Irpef nessuna sorpresa, con i vantaggi maggiori che vanno ai redditi oltre 38mila euro. Arrivano una serie di novità, in particolare la riscrittura del regime agevolativo del patent box. Tra i temi affrontati dal governo anche il Giubileo e la proroga del programma Strade sicure. Pochi fondi invece per la proroga degli incarichi temporanei del personale Ata della scuola legati all’emergenza Covid: copriranno solo 7800 contratti fino a giugno. Nasce anche un fondo ad hoc per aiutare i settori del turismo, dello spettacolo e dell’auto. Ecco tutte le misure:
Cambia l’Irpef: ecco le quattro aliquote – Arriva il nuovo sistema del prelievo fiscale a 4 aliquote: Nel dettaglio le aliquote passano da 5 a 4 e saranno al 23% per i redditi fino a 15mila euro, al 25% per i redditi tra 15 e 28mila euro, al 35% tra 28mila e 50mila euro e 43% oltre questa soglia.
Cambiano anche le detrazioni – L’emendamento del governo alla manovra riscrive anche il sistema delle detrazioni: l’importo viene incrementato di 65 euro per i redditi di lavoro dipendente da 25mila a 35mila euro. L’incremento è di 50 euro invece per le pensioni da 25mila a 29mila euro. La detrazione aumenta di 50 euro anche per i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendenti da 11mila a 17mila euro. L’emendamento introduce una clausola salva-bonus Irpef per i redditi bassi: per i redditi fino a 15mila euro resta il bonus 100 euro, che rimane, solo in parte, anche fino a 28mila euro, la fascia di reddito che altrimenti sarebbe addirittura penalizzata dalla riforma Irpef del governo. Con la nuova clausola, invece, il trattamento integrativo da 1200 euro annui viene riconosciuto anche a chi ha un reddito tra 15mila e 28mila euro, ma l’ammontare è più basso e viene determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni previste dal Tuir e l’imposta lorda.
La decontribuzione dello 0,8% fino a 35mila euro – Arriva nell’emendamento del governo alla manovra l’esonero dei contributi previdenziali di 0,8 punti percentuali per i lavoratori dipendenti (con l’esclusione dei rapporti di tipo domestico) con una retribuzione massima di 2.692 euro al mese, ovvero 35mila euro annui considerando tredici mensilità. Si tratta, come attesto, di una misura “eccezionale” riferita solo al 2022. L’emendamento recepisce l’accordo raggiunto a Palazzo Chigi un paio di settimane fa.
Il taglio dell’Irap da un miliardo – Stop all’Irap per 835mila autonomi, pari al 41,2% della platea complessiva. È il dato riportato nella relazione dell’emendamento del governo alla manovra che prevede che l’imposta sulle attività produttive “non sia dovuta dalle persone fisiche esercenti attività commerciali, arti e professioni”. Una fetta di lavoratori pari a 1.315.000, da cui però vanno esclusi quanti utilizzano il regime forfettario o di vantaggio. Secondo le stime la misura vale poco più di 1,2 miliardi all’anno dal 2023 e poco più di 1 miliardo nel 2022. Arriva anche un fondo da 192 milioni per compensare le Regioni delle minori entrate.
Le misure per frenare il caro-bollette – Le famiglie potranno rateizzare in 10 rate le bollette di luce e gas in arrivo con le fatture emesse da gennaio ad aprile 2022. In caso di inadempienza dei clienti domestici, si legge, le imprese saranno tenute ad offrire un piano di rateizzazione senza interessi. L’Arera dovrà quindi definire, nel limite di 1 miliardo, gli anticipi da riversare alle imprese per compensare le rate e le modalità di restituzione delle imprese stesse per consentire il recupero da parte della Cassa per i servizi energetici del 70% dell’anticipazione entro il 2022 e della restante quota entro il 2023.
Come già annunciato anche dal premier Mario Draghi in Parlamento, l’emendamento prevede inoltre lo stanziamento di 1,8 miliardi per annullare le aliquote degli oneri generali del sistema elettrico per le famiglie e le piccole imprese con fornitura fino a 16,5 KW. L’Iva sul gas viene ridotta sia per usi civili che industriali al 5% ed altri 480 milioni sono messi a disposizione per ridurre gli oneri di sistema sul gas. Infine, per “minimizzare” gli aumenti delle bollette per le famiglie svantaggiate e gli utenti in gravi condizioni di salute viene autorizzata una spesa fino a 912 milioni di euro.
Cambia il Patent box – Il governo corregge il regime agevolativo del Patent box, dopo la norma del decreto fiscale contestata dal mondo delle imprese. L’emendamento alla manovra depositato dall’esecutivo in Senato prevede che l’incentivo passi dal 90% al 110%, escludendo dall’ambito dei beni agevolabili i marchi di impresa e limitandolo quindi ai brevetti o ai beni comunque giuridicamente tutelati. Allo stesso tempo, elimina il divieto di cumulo tra il Patent box e il credito di imposta per ricerca e sviluppo e ridisegna il regime transitorio.
Altri 68 milioni per il bonus tv – Viene rifinanziato il bonus Tv e decoder per chi ha un Isee non superiore a 20mila euro: nel 2022 arrivano 68 milioni di euro per l’acquisto di apparecchi in linea con i nuovi standard tecnologici. Lo prevede l’emendamento del governo alla manovra che punta anche a ridurre il divario digitale delle persone più anziane e con redditi più bassi: gli over 70 che hanno un assegno pensionistico sotto la soglia dei 20mila euro annui potranno ricevere il decoder (che deve avere un costo massimo di 30 euro) direttamente a casa, grazie agli accordi fra il Ministero dello Sviluppo e Poste.
Nasce la società per il Giubileo 2025 – Arrivano la società ad hoc per il Giubileo 2025 e la cornice della governance per l’attività del commissario, che è già stato individuato dal premier Mario Draghi nel sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Con l’emendamento il governo riscrive infatti le norme sul Giubileo già presenti nel testo e prevede che il commissario – che potrà essere affiancato da sub commissari – metta a punto un programma “dettagliato” degli interventi, che andrà approvato con apposito Dpcm, sentito il Mef. Prevista anche una cabina di regia di coordinamento, presieduta dal premier o da un ministro delegato o dal sottosegretario a Palazzo Chigi.
Viene creata la società, controllata dal Mef, “Giubileo 2025” che sarà soggetto attuatore e stazione appaltante per realizzare le opere e assicurare i servizi. Per la sua costituzione vengono stanziati 5 milioni nel 2022 e poi un milione l’anno fino al 2025. Confermati nel complesso i fondi, pari a poco meno di 1,5 miliardi dal 2022 al 2026 a cui si aggiungono 2,5 milioni per la gestione commissariale.
Arriva la proroga dei contratti del personale Ata – Altri 100 milioni vengono stanziati in manovra per consentire la proroga degli incarichi temporanei del personale Ata della scuola legati all’emergenza Covid. Secondo la relazione tecnica della misura, la norma consente di coprire nel periodo da gennaio a giugno 2022 circa 7800 contratti a tempo determinato, se si considera il costo medio mensile lordo di circa 2.115,65 euro per ogni contratto.
Altri 20 milioni alle paritarie – Altri 20 milioni nel 2022 vengono stanziati per le scuole paritarie dell’infanzia. I criteri di ripartizione del “contributo aggiuntivo” saranno definiti da un decreto del ministero dell’Istruzione da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore della manovra.
Il fondo per turismo, spettacolo e settore auto – Arriva un fondo da 150 milioni nel 2022 per il sostegno “agli operatori economici del settore del turismo, dello spettacolo e dell’automobile, gravemente colpiti dall’emergenza Covid”. Il fondo è istituito presso il ministero dello Sviluppo economico. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra i ministeri dello Sviluppo, della Cultura, del Turismo e dell’Economia definiscono le modalità di assegnazione e le procedure di erogazione delle risorse “nel rispetto delle norme Ue sugli aiuti di Stato” legati all’emergenza Covid.
I 50 milioni a Figliuolo per la logistica – Vengono stanziati 50 milioni da destinare al commissario straordinario all’emergenza Covid per il 2022. Secondo la relazione tecnica della misura, le risorse sono destinate “a provvedere, in particolare, agli oneri dei servizi logistici inerenti la fase emergenziale in corso”. L’emendamento del governo abroga anche l’articolo della manovra che stanziava 1,85 miliardi per i vaccini, dal momento che la somma è stata anticipata al 2021 con il decreto fiscale bis approvato due settimane fa in Consiglio dei ministri.
Più tempo per ottenere gli indennizzi per i risparmiatori – Il governo prevede che la commissione tecnica del Fir (fondo indennizzo risparmiatori) resti attiva fino al 31 luglio 2022 per completare gli indennizzi per i risparmiatori coinvolti nelle crisi delle banche. Vengono anche stanziati altri 350mila euro per il 2022.
Ristori per i roghi estivi – Arrivano 40 milioni nel 2022 per ristorare chi ha subito danni dagli incendi che hanno colpito la Calabria, il Molise, la Sardegna e la Sicilia quest’estate.
Prorogata l’operazione Strade sicure Covid – Fino al 31 marzo 2022, attuale data di scadenza dello stato d’emergenza, viene prorogato il contingente di 753 militari dell’operazione Strade sicure messo in campo in seguito alle “incrementate esigenze di contenimento del Covid“. Per il 2022 vengono stanziati in tutto 7,51 milioni, di cui 1,87 milioni per il pagamento di 47 ore mensili di straordinario, 5,57 milioni per gli oneri di funzionamento e 63.670 euro per oneri una tantum.