"Per la terapia è stato utilizzato Sotrovimab, un anticorpo monoclonale di seconda generazione che, in esperimenti di laboratorio, si era dimostrato potenzialmente attivo su Omicron"
Una donna contagiata dalla variante Omicron di Sars Cov 2 è stata curata con gli anticorpi monoclonali all’Istituto Spallanzani di Roma. “Nei giorni successivi all’infusione – fa sapere l’ospedale e centro di ricerca per le malattie infettive – si è osservato un rapido miglioramento dei sintomi e una repentina discesa della carica virale già dopo 4 giorni, con quasi completa negativizzazione virologica ad appena 8 giorni dal trattamento. La persona al momento sta bene, a casa”.
Si tratta di una delle sei persone nelle quali è stata diagnosticato il Covid innescato dalla mutazione, rilevata per la prima volta in Sudafrica, nella Regione Lazio. L’analisi molecolare del virus è stata effettuata presso il Laboratorio di Virologia dell’Istituto. “Si tratta di una donna di circa 50 anni con fattore di rischio, vaccinata a luglio, con una sintomatologia non grave nella quale la diagnosi è stata fatta rapidamente dopo la comparsa dei sintomi” spiega la direzione dello Spallanzani aggiungendo che “per la terapia è stato utilizzato Sotrovimab, un anticorpo monoclonale di seconda generazione che, in esperimenti di laboratorio, si era dimostrato potenzialmente attivo su Omicron”. Per lo Spallanzani, “pur se si tratta di un singolo caso, questa esperienza positiva dimostra come anche sulla nuova variante vi siano trattamenti disponibili, antivirali di prossima introduzione e anticorpi monoclonali di nuova generazione e sui quali andrebbero accelerate le procedure di validazione”.