Noi di FqMagazine l'abbiamo raggiunta in una mattina d'inverno e le abbiamo chiesto aiuto per districarci tra acquisti compulsivi, nuove tendenze, vintage mania. Che poi, si sa, alla fine ci si ritrova con il guardaroba zeppo di cose che non mettiamo e finisce che - soprattutto in questa stagione - usciamo di casa con un'accozzaglia di capi perché "fuori fa freddo"
“Ogni brand butta fuori la sua collezione, ma in pochissimi sanno dare la dritta su quando e come indossarla ed usarla. La Moda insegnava e poi provocava. Adesso provoca e basta”. Viviana Volpicella ci parla con la stessa schiettezza e spontaneità con cui ogni giorno si rivolge ai 134mia followers su Instagram, i suoi “scassabombe” li definisce, sempre a caccia di consigli e di dritte che solo lei sa dargli. Barese con la Puglia nel cuore, milanese d’adozione, architetto ma stylist d’elezione, Viviana Volpicella è un’icona di stile: vi sarà capitato di intravederla tra gli scatti “rubati” fuori dalle sfilate, puntualmente presa a modello per il suo look sempre riconoscibile ma, al contempo, unico e particolare. Ha iniziato la sua carriera nel team di Anna Dello Russo e da lì si è oggi consulente di stile per svariati brand, cura sfilate e campagne pubblicitarie ma anche servizi fotografici per testate internazionali. Ma i più la conoscono forse meglio per la sua “rubrichina” “Chiedetelo a Viv”, che tiene ogni lunedì sera live sul suo profilo Instagram @vivianavolpicella, dove dispensa preziosi consigli rispondendo alle domande dei suoi followers. Se è vero che “la moda la puoi comprare, ma lo stile lo devi possedere”, chi meglio di lei può darci qualche dritta per imparare a costruirsi il proprio stile personale, senza copiare per forza i look dell’influencer di turno? Così, noi di FqMagazine l’abbiamo raggiunta in una mattina d’inverno e le abbiamo chiesto aiuto per districarci tra acquisti compulsivi, nuove tendenze, vintage mania. Che poi, si sa, alla fine ci si ritrova con il guardaroba zeppo di cose che non mettiamo e finisce che – soprattutto in questa stagione – usciamo di casa con un’accozzaglia di capi perché “fuori fa freddo”.
Dico sempre che bisogna investire nel lusso per i pezzi iconici. Per esempio:
– Le Pump nere di suede tacco 12, sono le scarpe killer da avere assolutamente, non possono essere di percepito cartone. Bensì di ottima fattura, durare anni e accompagnarti per km di passi fieri verso nuove avventure. I grandi “scarpari” sono sempre una garanzia: Sergio Rossi, Gianvito Rossi, Aquazzurra.
–Il chiodo: altro item iconico. Il per sempre è quello di Saint Laurent. Lo fanno uguale da anni. La proporzione è quella giusta per farti sognare una vita da groupie sconsiderata e spensierata.
– IL Blazer Blue, la divisa del casual mood della donna italiana. Quando ero piccola, in Primavera mia madre mi comprava il Blazer Blue, era una regola di stile, la giacca adatta a tutto. Adesso un blazer da avere è quello di Blazé. E ancora ora lo intendo così: quando lo indossi sei sempre giusta, con i jeans, ma anche sulle spalle su un bel vestito svolazzante. Un appuntamento di lavoro? Blazer blue, golfino nero, jeansetto nero alla caviglia, scarpetta tacco 5 e niente da aggiungere. inattaccabile, non resterà che attivare il cervello ed esprimere concetti interessanti.
– Camicia Denim da avere. Possibilmente da uomo, proprio quella classica della Levi’s. Da mettere sui pantaloni denim. Si, il total denim è uno stile che resiste ad ogni trend. Ti piace sempre. Riesci a Piacere sempre. A tutte le età, soprattutto over 60. Che chic le signore in denim!
Attingere dal vintage: ci dai le tue istruzioni per l’uso?
Imparare a mischiare pezzi vecchi, pezzi vintage, pezzi iconici, pezzi di stagione, pezzi fast fashion. La scarpa di Prada appena sfornata dalla passerella, con un bel jeans bianco, camicia verde military vintage, t-shirt bianca di Uniqlo, borsa iconica di Hermes o di Chanel. Tanto per fare un esempio.
Come vestirsi nelle mezze stagioni: qual è “il mantra di Viv”?
Le mezze stagioni per come vivo io, non esistono. Soprattutto nell’Armadio. Ovviamente bandito qualunque riferimento a quella convenzione chiamata “Cambio dell’Armadio”. Mi piace mischiare i pesi, le taglie e le stagioni:
NEI MESI FREDDI un bel pantalone bianco di cotone pesante con sopra un super golf caldone, scarpe da barca, uno sciarpone, una camicia over denim che stratifichi sotto il montone, e la cesta del mare come borsa.
NEI MESI CALDI tengo le gambe scoperte, uno short e una camicia, ma in borsa porto sempre un golf di cachemire, soprattutto d’estate. Non si sa mai a che ora si torna dal mare, e soprattutto dopo il bagno di notte serve sempre.
NEI MIEI SEMPRE amo indossare i miei pezzi “Ammiraglia”, sono con me, soprattutto nei viaggi, per quando ho bisogno di un abbraccio. Nei momenti in cui mi sento persa, mi fanno ricordare chi sono. Nello specifico ho sempre con me una camicia denim da uomo, una cintura di cuoio intrecciato, una bandana di cachemire e una di cotone, un jeans bianco. Le taglie poi, che gabbia. Io compro spesso cose da uomo, oppure di una taglia in più. Mi piace che il corpo sia accompagnato, non incastrato ed imbavagliato.
Dalle pubblicità alla real life: quanto sono effettivamente replicabili gli outfit che vediamo in passerella piuttosto che sui social?
Questo è un tema che ha interrotto il flusso magico del ruolo della Moda. La vita vera è diventata molto molto diversa e lontana dalle immagini pubblicitarie. La gente per strada è vestita tutta di scuro, si veste per nascondersi, omologarsi. Non esistono più movimenti culturali ed ideologici che si riconoscano da un look preciso. Tutti con piumini neri, scarpe da ginnastica, testa china sugli smartphone e nessuno lascia il segno negli occhi dell’altro, quando ci si incontra o scontra fugacemente per strada.
Questa faticosa gara di comunicazione, anche sui social network, non parla di Vita. Raccontare la Vita, propria o di qualcuno a cui tendere, questo servirebbe ora. Non basta più una carrellata di immagini, di tipologie umane diverse vestite tutte uguali. Nessuno sa più cosa sia l’occasione d’uso. Nessuno lo spiega più. Ogni brand butta fuori la sua collezione, ma in pochissimi sanno dare la dritta su quando e come indossarla ed usarla. La Moda insegnava e poi provocava. Adesso provoca e basta.
Viviana, ci dai qualche “chicca” delle tue?
– Le Calze queste sconosciute. Fin da bambina avevo delle crisi di pianto se mi facevano indossare la calzamaglia. Sono cresciuta a Bari, in montagna i miei non mi ci portavano mai, gli inverni al Sud durano qualche settimana. Quindi non ne ho mai avuto bisogno. A Milano ci sono arrivata a 28 anni ed ero già sufficientemente grande per imparare a non lamentarmi del freddo. Detesto le persone che si lamentano del freddo, così come del caldo. Il corpo è un macchina perfetta adattabile a qualsiasi clima. Le caviglie scoperte che delizia. Che sexy. Che tempra.
– I Gioielli sempre gli stessi. Indosso dei pezzi fissi, anche molto preziosi. Servono a me per essere tenacemente me, e poi per essere riconoscibile. Se riesci a vedere solo un polso e quei precisi ed unici braccialetti: non puoi sbagliarti, se mi conosci, sai esattamente che sono proprio io. Lo trovo irresistibilmente romantico.
– Il sorriso come Miglior Accessorio. E’ il mio tratto distintivo. Un sorriso non costa niente, confonde l’altro, lo rilassa, lo induce a restituirtelo.
Mi piace provocare sorrisi e risa. Coltivo, affino i miei Tempi Comici, e amo stimolare quelli altrui. Le persone Spiritose sono anche Spirituali. Chi ride fa vibrare il proprio cuore, si espande un’onda che fa vibrare di Gioia il Cuore del Mondo.