“Giuliano Amato il miglior candidato alla presidenza della Repubblica? Spero che non venga mai eletto. È stato il braccio destro di Craxi, è quello che ingegnerizzò le prime leggi ad personam per le televisioni di Berlusconi nell’83-84, si è ritirato dalla politica 80 volte e ci è rientrato 81 volte. È, insomma, il peggiore simbolo della restaurazione della vecchia casta. Sarebbe un segno dell’Italia che ritorna agli anni ’80, altro che rinnovamento. La sua elezione sarebbe devastante anche dal punto di vista simbolico”. Così, a “Otto e mezzo” (La7), il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, replica allo scrittore Gianrico Carofiglio, che indica Amato come miglior nome papabile al Colle, aggiungendo però che non sarà mai eletto.
Travaglio replica alla conduttrice Lilli Gruber, che auspica per il Quirinale una figura sopra le parti: “Non esiste nessuno ‘super partes’. Pertini non era mica ‘super partes’. Cossiga idem. Napolitano veniva dal Pci. Mattarella era della sinistra Dc e si dimise quando Craxi, Amato e Andreotti fecero la legge Mammì su misura per Berlusconi. Nessuno è ‘super partes’ quando arriva. Se è un presidente della Repubblica degno, lo diventa quando si siede lì. Non esistono candidati presidenti alla Repubblica ‘super partes’. ‘Super partes’ sono i morti”.