Le compravendite di televisori con annesso sconto pubblico per chi rottama il vecchio iniziano a prendere quota e c'è chi pensa già a un rinnovo della misura. Tuttavia non sarà strettamente necessario cambiare tv così rapidamente come inizialmente previsto nella road map del governo
Con la tredicesima si cambia programma. Anzi si cambia televisore. Secondo l’Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati (Aires), non sono pochi gli italiani che stanno approfittando della gratifica natalizia per cambiare apparecchio televisivo. Con tanto di bonus rottamazione in regalo. Al momento c’è ancora un importante plafond da sfruttare: è stato utilizzato infatti il 60% dei fondi (250 milioni) messi a disposizione dal governo per agevolare la rottamazione delle vecchie tv.
Ci sono quindi circa 100 milioni ancora disponibili. “Ma se si continua al passo di 12mila nuovi apparecchi al giorno, il denaro finirà per inizio marzo”, spiega Luigi Gabriele, numero uno di Consumerismo no profit. Possibile allora che il governo rinnovi il bonus? “Abbiamo chiesto che vengano stanziati nuovi fondi – dichiara Davide Rossi, direttore generale di Aires – La sottosegretaria Ascani si è detta disponibile”. Tuttavia la coperta è corta e fino all’ultimo non è detto che il bonus venga rifinanziato.
Inoltre, “il Mise ha riconosciuto la possibilità di continuare al massimo fino al 31 dicembre 2022 le trasmissioni in MPEG2 in simulcast”, spiega Gianfranco Giardina, esperto della rivista tecnica Dday.it. Questo significa che si è allungata la vita di tutte le tv HD che continueranno a vedere gli stessi canali. Con una controindicazione: dall’8 marzo i vecchi televisori non predisposti per codifica MPEG4 non vedranno più i canali sullo stesso numero di telecomando. Un esempio? Rai Uno HD nella nuova codifica MPEG4 si vedrà sempre sulla numerazione 1 del telecomando, ma Rai Uno SD in MPEG2 andrà sul più scomodo numero 501. Il televisore sarà funzionante, ma con un po’ di confusione di canali e tasti per chi lo utilizza. Di conseguenza, aggiunge Giardina, è “ancora più irrealistico pensare a un successivo passaggio al molto più sfidante DVB-T2 a gennaio 2023”.
Non sarà quindi strettamente necessario cambiare tv così rapidamente come inizialmente previsto nella road map del governo perché si allunga la vita dei televisori HD che non supportano la nuova codifica MPEG4. E quindi anche il bonus ha una ragione in meno per essere subito rifinanziato visto che non c’è più la necessità della rottamazione immediata delle tv. Se si vuole cambiare apparecchio, meglio quindi approfittare dell’attuale stanziamento. Sapendo che si registra una problematica sullo smaltimento dei rifiuti elettronici. “In questo periodo i negozianti stanno andando in affanno perché non riescono a smaltire i vecchi televisori – riprende Gabriele – Sono convinto che su questo tema ne vedremo delle belle”. Concorda Rossi di Aires che invita a cercare soluzioni efficaci sul tema smaltimento dei rifiuti elettronici.
Intanto come fare a utilizzare il bonus? I requisiti sono tre: essere residente in Italia, rottamare correttamente una tv acquistata prima del 22 dicembre 2018 ed essere in regola con il pagamento del canone Rai. Salvo non appartenere alla categoria dei soggetti esentati perché con reddito familiare inferiore ad 8mila euro. Il bonus consente di ottenere uno sconto del 20% fino ad un importo massimo di 100 euro sull’acquisto di un nuovo apparecchio televisivo.
L’incentivo è cumulabile con il Bonus tv decoder. Prima dell’acquisto bisogna però scaricare il modulo di auto-dichiarazione per la certificazione del corretto smaltimento. In alternativa la vecchia tv può essere consegnata direttamente nei negozi che hanno aderito all’iniziativa come indicato nell’elenco pubblicato dal ministero dello Sviluppo economico. Lo sconto si otterrà direttamente in cassa fino ad esaurimento dei fondi destinati all’incentivo. E solo per un televisore a famiglia.